“E’ del tutto evidente che l’atteggiamento punitivo del presidente della Regione Vincenzo De Luca rispetto a quanto accaduto lo scorso week end al Pronto soccorso di Nola è una boutade propagandistica, dettata da logiche di tattica mediatica ed è comunque l’elogio della doppia morale e del doppiopesismo. Lo testimonia chiaramente anche la posizione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha sottolineato come non ci siano responsabilità da parte dei medici di Nola, che hanno fatto soltanto il loro dovere e che lo stesso ministro non ha esitato a definire eroi. A Napoli, tuttavia, proprio in queste ore, gli ospedali della città sono assediati dalle barelle e vivono condizioni ugualmente difficili, se non più difficili di quelli di Santa Maria della Pietà, ma, stranamente, la scure e l’ira del governatore si è abbattuta e si abbatte soltanto su Nola”. Lo scrive su Facebook il vicepresidente del Consiglio regionale della Campanie e componente della Commissione Sanità, Ermanno Russo. “Questa mattina ho presentato in Commissione Sanità una richiesta di audizione urgente con i dirigenti dell’Asl Napoli 3 Sud, i responsabili della struttura di Nola e i medici sospesi per ascoltare dalla viva voce di chi sta in trincea la versione dei fatti. Il tentativo è quello di ristabilire un minimo di verità e spiegare prima al presidente De Luca e poi a chiunque non ne fosse ancora del tutto persuaso che quei medici sono un esempio per tanti di noi e risolvono problemi più grandi di loro, ogni giorno, combattendo con l’esiguità delle risorse regionali e statali e la scarsità di personale e strumentazioni”, rincara Russo. “Dobbiamo uscire dall’equivoco che la sanità sia un’azienda come tutte le altre e vada gestita rincorrendo un utile. L’unico utile o risparmio perseguibile in sanità è riconducibile all’appropriatezza delle prestazioni. Non si può pensare di far cassa sulla pelle dei pazienti, la qualità delle cure viene prima di ogni parametro economico. Il costo a carico della collettività, se è rapportato a prestazioni appropriate, è legittimo e sacrosanto. Uniformare i servizi ha un senso ma non si può lasciare spazio a strumentalizzazioni in chiave ragionieristica quando si ha a che fare con la salute della gente. Altrimenti si rischia di incappare in episodi come quello di Nola, dove una struttura intenzionalmente depotenziata e sottodimensionata dalla politica sanitaria della Regione e dello Stato, orientamento di fatto ribadito anche nell’ultimo piano ospedaliero dei commissari di governo, si trova a dover far fronte ad una richiesta di cure e di soccorso da parte di un bacino d’utenza di 600mila abitanti”, commenta il vicepresidente del Consiglio regionale campano. “Voglio infine significare la mia più totale vicinanza, da medico e da amministratore, al direttore sanitario Andreo De Stefano, al responsabile del Pronto soccorso Andrea Manzi e al responsabile della Medicina d’urgenza Felice Avella, ricordando che l’omissione di soccorso è ancora un reato in questo Paese e che ogni azione posta in essere per salvare una vita umana è giocoforza al di sopra di ogni tentativo di moralizzare chicchessia”.