C’è anche Ercolano, la città in provincia di Napoli famosa per gli scavi archeologici, le ville del ‘700 e il Vesuvio, tra le 21 candidate al titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2018. Lo ha reso noto il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo che oggi ha trasmesso al presidente della conferenza unificata l’elenco delle candidate per avviare la procedura di valutazione che si concluderà entro il 31 gennaio 2017. Dopo la doppia bocciatura in finale per il titolo di capitale 2016 (a favore di Mantova) e 2017 (a favore di Pistoia) Ercolano ci riprova e punta le carte sulle iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico già messe in campo. “Essere in corsa anche per il titolo del 2018 è la conferma di un percorso che abbiamo intrapreso per la valorizzazione del nostro territorio”, dice il sindaco Ciro Buonajuto. “Non dimentico l’entusiasmo che si è creato intorno alla nostra città durante la fase finale della passata edizione: i miei concittadini hanno scoperto di vivere in un gioiello unico al mondo, senza considerare che fondazioni, enti e università di mezzo mondo hanno ufficialmente sostenuto la nostra candidatura”. Per il primo cittadino “la nostra partecipazione parte da una ragione ben precisa: la sfida lanciata per il 2016 e 2017, persa dopo essere arrivati alla fase finale, ci ha aiutato a coinvolgere ragazzi, adulti e associazioni del territorio intorno al nostro inestimabile patrimonio naturale, storico e culturale”. Tra i risultati raggiunti in un anno figurano la riapertura del Parco sul Mare di Villa Favorita e di un’area verde comunale all’interno del complesso degli Scavi. Un Parco archeologico che ospita visite notturne, un presidio di legalità in cima al Vesuvio che ha messo fuori gioco ambulanti e abusivi. A giorni, poi, è prevista la chiusura di tutti gli scarichi a mare. “Ripartiamo dall’entusiasmo della precedente candidatura – conclude il sindaco – consapevoli che la sfida e anche l’eventuale titolo di Capitale della Cultura per noi rappresentano un trampolino di lancio verso l’uscita definitiva da una crisi e verso la piena consapevolezza di vivere in uno dei posti più belli del mondo”.

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