L’intesa tra Pd e il sindaco di Napoli “non va personalizzata” perché è stata fatta “con tutte le forze del centrosinistra”. Venanzio Carpentieri, segretario provinciale del Pd Napoli e sindaco di Melito, spiega che “l’intesa siglata è valida solo per la Città Metropolitana”. Il Pd ha presentato la sua lista per le elezioni del Consiglio metropolitano di Napoli, in programma il prossimo 12 ottobre. A comporla non solo sindaci e consiglieri democrat ma anche esponenti di Centro Democratico, Partito Socialista e Ricostruzione Democratica. La nascita del nuovo ente, per Carpentieri, deve essere “un’occasione per dare vita a un soggetto adeguato alle esigenze del territorio” che comporrà l’area metropolitana e “non può essere penalizzato” dallo scontro in corso tra de Magistris e il presidente della Regione, Stefano Caldoro. “Le vicende della città si stanno riverberando sulla Città Metropolitana, è necessario scongiurare il rischio isolamento – dice Carpentieri – . E’ un problema se le istituzioni non dialogano, ma capisco che possa capitare visto che il sindaco e il presidente appartengono a schieramenti diversi”. “Non ho visto finora logiche partigiane – ha aggiunto -. Ci sono state scelte sia di Caldoro sia del Comune che non abbiamo condiviso e in quei casi l’abbiamo detto. Da sindaco, per esempio comprendo le riserve sullo ‘sblocca Bagnoli’. L’isolamento possiamo evitarlo con la configurazione del nuovo ente che avrà una sua strategia”. È sui programmi che il Pd ha trovato l’intesa con le altre forze politiche, insieme porteranno avanti la battaglia per l’elezione diretta del sindaco metropolitano, quella sulla riorganizzazione dei Comuni e delle Municipalità per le quali vanno stabilite competenze, poteri e risorse economiche, e infine per accelerare l’iter della legge di trasferimento delle competenze agli enti locali. “Il nostro lavoro rappresenta anche un contributo sulla riflessione della Regione di domani e al futuro candidato Pd alle regionali – afferma il segretario Pd – chiederemo di farsi carico del compimento della legge di trasferimento delle competenze agli enti locali”. Sulla propria esclusione dalla rosa dei candidati, Carpentieri ha spiegato: “Insieme con il partito abbiamo concordato sul fatto che in questa fase non è indispensabile il mio impegno diretto e che è giusto dare spazio invece ad altre figure valide”. ”In più – ha aggiunto – in veste di sindaco di Melito, siederò in conferenza metropolitana, un organo di pari importanza al Consiglio”. Nella lista sono presenti quattro sindaci, un indipendente, Maurizio Orsi, e in rappresentanza dei socialisti Carmine Capuano, mentre per Centro Democratico, Luigi Fiengo e Salvatore Pace. A non poter partecipare all’elezione del Consiglio metropolitano figurano, tra gli altri, i comuni di Giugliano, Arzano, Quarto e Cardito.