La Commissione Bilancio del Comune di Napoli, presieduta da Elpidio Capasso, ha ascoltato oggi il parere espresso dal Collegio dei Revisori dei Conti sulla delibera n. 189 del 1 aprile 2014 sull’approvazione del rendiconto per la gestione finanziaria 2013 che sarà all’attenzione del Consiglio il 15 e 16 aprile. Il Presidente del collegio, Vincenzo De Simone, ha esposto in sintesi i principali punti della relazione. In particolare, ha evidenziato che il Collegio ha riscontrato positivamente la riduzione del disavanzo che, al 31/12/2013, ammonta a 702 milioni. Prudentemente e giustificatamente – si legge in una nota del Consiglio Comunale – l’amministrazione ha deciso di utilizzare buona parte del maggiore riassorbimento del disavanzo per aumentare il Fondo Svalutazione Crediti, in una misura superiore a quella del 30% (dei residui del precedente quinquennio) prevista dalla legge, arrivando al 58% che in termini assoluti equivale a 112 milioni. Per i revisori dei conti, la bassa percentuale di riscossione dei residui attivi (circa il 20%), rilevato come uno dei principali problemi del bilancio del Comune da parte della Corte dei Conti, non è da attribuire tanto all’inefficienza nella riscossione dei tributi, quanto al metodo di riscossione che prevede rateizzazioni e dilazioni dei pagamenti, metodo peraltro dettato dalla attenzione posta sugli effetti della crisi economica sui cittadini. Di conseguenza il Comune non può iscrivere a bilancio tutto l’introito dei tributi perché le ultime rate degli stessi si proiettano sull’anno successivo. Altro elemento positivo di prudenza sottolineato, è che il ricavato di oltre 6 milioni e 200mila euro dai ‘derivati’ sono stati accantonati per far fronte ad eventuali oneri futuri. Anche sul patrimonio, le entrate da dismissione, seppure inferiori rispetto alle previsioni, sono compensate dal conteggio della vendita di 520 immobili effettuata nel 2013 dal precedente gestore del patrimonio, che possono essere conteggiati soltanto ora, essendo arrivato in ritardo il dato relativo. In conclusione, il parere del revisore dei conti non evidenzia rilievi assoluti nel rendiconto 2013, limitandosi a formulare solo alcune osservazioni. Differenti le valutazioni dei consiglieri intervenuti. Per Lebro (Udc) è positivo che, per i tempi e per le modalità, questa volta siano stati forniti ai consiglieri comunali, affinché possano esercitare la propria responsabilità in Consiglio Comunale, tutti gli elementi, riscontrabili, per una valutazione del documento di consuntivo. Per Iannello (Rd), invece, la relazione non fornisce ausilio all’esercizio dell’attività di controllo da parte dei consiglieri e addirittura, con i suoi ripetuti riferimenti a ”dati non pervenuti o incompleti”, fornisce un quadro drammatico della situazione contabile del Comune, che aggrava i limiti che già da tempo si sono evidenziati nel bilancio, in particolare per quanto riguarda: i bilanci delle partecipate, completamente assenti, la gestione dei residui attivi e passivi nonché, con riguardo al piano decennale di riequilibrio, l’assenza di un trend di riassorbimento dei residui attivi in conseguenza di azioni volte al recupero della capacità di riscossione.

 

 

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