QUARTO – E’ durato trenta minuti il consiglio comunale di Quarto che ha preso atto delle dimissioni del sindaco, Massimo Carandente Giarrusso, presentate all’indomani del blitz dei carabinieri in Comune volto a scoprire le concessioni edilizie clonate rilasciate a favore del clan Polverino.

Alla riunione erano assenti il sindaco e la giunta, azzerata al momento delle dimissioni. Presenti tutti i 24 consiglieri, compreso il rappresentante dei Verdi, Giovanni Amirante, che risulta tra gli indagati nell’inchiesta con un dirigente tecnico del comune. Giulio Cecere, un consulente esterno, salvatore Mallardo ed un imprenditore Roberto Guariglia. I consiglieri di maggioranza, Pdl, Udc e Verdi si sono espressi per il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco per completare la consiliatura, essendo i fatti oggetto di indagine riferiti all’anno 2009. “Nel caso voglia seguire la decisione adottata – ha detto il consigliere Giovanni De Vivo dell’Udc – il sindaco ritiri le dimissioni e adotti i necessari ed urgenti provvedimenti riguardo al bilancio e alla quota IMU da versare entro dicembre. Decisioni queste che un commissario prefettizio non potrà adottare e si creeranno solo nuove problematiche per la città”. L’opposizione compatta ha chiesto che il sindaco mantenga le decisioni prese perché “a Quarto c’è bisogno di un cambiamento radicale”. Soluzione sollecitata anche dalla segreteria provinciale del PdCI che in una nota scrive tra l’altro: “Alla luce degli ultimi sviluppi relativi alle vicende del Comune di Quarto – che hanno posto all’ attenzione dell’ opinione pubblica l’ esistenza di una inquietante rete di rapporti oscuri tra istituzioni locali e criminalità organizzata- si ritiene, nel doveroso rispetto di quelli che saranno gli esiti dell’ attività degli organi inquirenti, che sia indispensabile, nei tempi tecnici previsti dalla legislazione in materia, ritornare al voto e dare alla città di Quarto un nuovo Consiglio Comunale, un nuovo Sindaco ed una nuova Giunta”.

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