Lo stato degli impianti sportivi ubicati nei territori delle dieci Municipalità sono stati esaminati oggi nella commissione competente presieduta da Carmine Sgambati alla presenza dei delegati municipali allo sport. Tra le proposte una collaborazione tra i territori per l’utilizzo delle strutture, convenzioni con le scuole per l’apertura delle palestre scolastiche ai quartieri, la definizione di regole chiare per l’affidamento a società ed associazioni. I rappresentanti delle Municipalità presenti ? Seconda (Paolo Troise), quarta (Paola Pastorino), quinta (Adolfo De Santis), sesta (Gianluca Maglione) nona (Alessandro Musella) e decima (Paola Del Giudice e Carlo Cantales) – hanno indicato gli impianti esistenti e illustrato le criticità da risolvere. Problematiche diverse ma spesso accomunate dalla difficoltà di risoluzione per mancanza di fondi utili ad assicurare l’ordinaria e straordinaria manutenzione. Questa la situazione, ad esempio, della piscina di via Monfalcone o del Palastadera nella quarta Municipalità, le palestre non agibili del Polifunzionale di via Adriano nella nona, il Palabarbuto e il polivalente nel parco del Ciaravolo nel territorio della decima, le moltissime aree attrezzate e abbandonate, mai affidate alla Municipalità, nella sesta, dove molti degli impianti municipali sono sottoutilizzati per problemi manutentivi non risolti. Un caso a parte, ancora, la seconda Municipalità, che conta un territorio molto esteso e un unico impianto sportivo nel territorio Mercato-Pendino, e la quinta, dove ad accogliere gli sportivi del quartiere c’è solo lo stadio Collana al centro del confronto tra l’ente proprietario Regione e il Comune che ancora di fatto lo gestisce. Un quadro a macchia di leopardo che, secondo il presidente Sgambati, richiede un patto trasversale di collaborazione tra le Municipalità e l’apertura di un confronto con le scuole per l’utilizzo delle palestre scolastiche nei territori dove gli impianti pubblici sono assenti o inadeguati ai bisogni dei cittadini. Sulle criticità evidenziate i consiglieri hanno osservato: l’assoluta priorità di un censimento di tutte le strutture esistenti, quadro già richiesto nel corso della precedente consiliatura e mai ottenuto, anche per valutare caso per caso l’opportunità di interventi di ristrutturazione (Palmieri, Napoli Popolare); lo stato attuale di degrado va ascritto alla responsabilità dell’Amministrazione che non ha elaborato progetti corretti in occasione del bando regionale del 2010 che assegnava fondi europei agli impianti sportivi, progetti per i quali furono richieste integrazioni, poi presentate in modo errato, nel 2012 (Brambilla, Movimento 5 Stelle); utile fotografare le necessità per iniziare a costruire proposte operative efficaci (Langella, Prima Napoli); molti errori, nel caso dell’ottava Municipalità, sono ascrivibili al precedente governo municipale. Occorre mettere mano alle convenzioni in senso di massima apertura al territorio e alle fasce meno abbienti e trovare risorse adeguate che evitino la chiusura delle strutture per problemi di manutenzione facilmente risolvibili (Andreozzi, Dema).