La condanna di Luigi de Magistris per abuso d’ufficio getta ombre sugli scenari futuri del Comune di Napoli.La norma che potrebbe cambiare la storia politica del capoluogo è contenuta nel «Testo unico in materia di incandidabilità e del divieto di ricoprire cariche elettive». È il decreto legislativo in vigore dal 5 gennaio 2013 e decisamente più noto come legge Severino. Quella, tanto per intenderci, che fu applicata per dichiarare la decadenza del senatore Silvio Berlusconi. Le norme che si applicano alle «cariche elettive negli enti locali», rispetto a quelle previste per i parlamentari, prevedono meno paletti. E quelle che potrebbero riguardare il sindaco di Napoli sono due, l’articolo 10 e l’articolo 11. Il primo, nel prevedere l’«incandidabilità alle cariche elettive negli enti locali», cita espressamente i destinatari della norma (tra cui i sindaci) e i reati per i quali si applica (tra cui l’articolo 323 del codice penale, cioè l’abuso d’ufficio). Il secondo, relativo a «sospensione e decadenza degli amministratori locali», sancisce che «sono sospesi di diritto dalle cariche» indicate nell’articolo precedente (compresa dunque quella di sindaco) «coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all’articolo 10». Tra i quali, appunto, figura anche l’abuso d’ufficio. L’applicazione della norma, però, non è così automatica come appare, perché la legge Severino non fa riferimento alle sentenze in cui la pena viene sospesa, come nel caso di Luigi de Magistris. C’è chi sostiene che il giudice ha sospeso la pena ma non la condanna, e dunque il sindaco va fermato per un anno e mezzo. E chi, al contrario, ritiene che la sospensione della pena abbia effetti anche sulla applicabilità della legge, anche se nelle norme relative ai sindaci la sospensione sembra legata solo alla condanna, e non anche alla pena.La decisione, alla fine, spetterà al prefetto di Napoli Francesco Musolino. È lui che — una volta ricevuta la comunicazione formale della sentenza di condanna da parte della cancelleria del tribunale di Roma — dovrà «accertare la sussistenza di una causa di sospensione».

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