NAPOLI. “Restituiamo un sogno ai bambini, riconsegniamo l’Edenlandia alla città di Napoli”. Lo chiede il senatore Pietro Langella (Alleanza Popolare), coordinatore provinciale dell’Ncd a Napoli, firmatario, insieme con i senatori Esposito e Compagna, di un’interrogazione parlamentare al Ministro dei beni e delle attività Culturali, Dario Franceschini. “Il parco giochi di Fuorigrotta – spiega Langella – è ormai chiuso dal 2011, anno in cui è fallita la società che lo gestiva. Eppure nel settembre del 2014, Il Cda della Mostra d’Oltremare ha definito un accordo di contratto con una nuova società la New Edenlandia srl, guidata da una cordata di imprenditori, per l’acquisizione del ramo d’azienda dello storico impianto”. “La nuova società – prosegue Langella – ha presentato un piano di investimenti da 16 milioni di euro, oltre ai 4,5 milioni necessari per il rifacimento del sistema fognario. Obiettivo finale: creare un parco giochi all’avanguardia, sul modello dei più aggiornati parchi a tema internazionali”. Purtroppo, continua l’esponente di Ap: “nei giorni scorsi, la New Edenlandia è stata costretta a sospendere i lavori di ristrutturazione a causa dell’intervento della Soprintendenza di Napoli che ha interpretato in modo, a mio avviso, troppo restrittivo un vincolo monumentale generico sull’area apponendolo anche sui giochi e sulle scenografie”. Per Langella: “L’eccessivo zelo della Soprintendenza rischia di causare il ripensamento del gruppo imprenditoriale, con grave danno alla città di Napoli, all’indotto turistico e a 55 lavoratori in cassa integrazione che, con la riapertura del parco, avrebbero ritrovato una piena e dignitosa occupazione”. “Un parco di divertimenti, funzionante e moderno – conclude il senatore Langella – può essere non solo un polo di attrazione per i turisti, ma anche una risorsa per tutti cittadini, con enormi benefici alle zone circostanti di Fuorigrotta ed Agnano. La zona occidentale della città, attraverso lo Stadio, i parchi sportivi, zoo e parco divertimenti potrebbe dare lavoro a 30-35 mila napoletani”.

 

 

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