Sono 140 le richieste di tesseramento al Pd di Ercolano (Napoli) che sono state escluse dopo un’attenta analisi condotta dall’ufficio preposto del Partito Democratico di Napoli. L’analisi si è conclusa nella tarda serata di ieri con la validazione di 1056 richieste di adesione al Pd. “L’Ufficio provinciale adesioni – si legge in una nota – ha escluso le richieste ritenute irricevibili per contrasto con le norme dello statuto o del codice etico oppure per le irregolarità formali accertate”. Un’analisi, quella sulle richieste di tesseramento, dovuta alle accuse provenienti da più parti della presenza nelle liste anche di persone legate a clan camorristici della zona vesuviana. “Quando si sono manifestati rischi di inquinamento del tesseramento ad Ercolano – spiega il segretario metropolitano del Partito Democratico di Napoli, Venanzio Carpentieri – sono stato il primo a preannunciare l’intenzione di rigettare richieste di adesione a nome di soggetti legati ai clan locali e di far luce sulle modalità e i canali con cui le medesime richieste sono state formulate, con l’estromissione dal partito dei responsabili. All’esito di un percorso concordato e condiviso con il Pd nazionale, il lavoro condotto, non dalla segreteria provinciale ma dall’ufficio adesioni, di cui ha fatto parte anche l’onorevole Luisa Bossa fino allo scorso 9 marzo, ha consentito di escludere le mele marce riscontrate, salvaguardando, nel contempo, la parte sana del circolo di Ercolano, che tale è risultata anche al termine delle verifiche di questi giorni”. “Era indispensabile – conclude Carpentieri – fornire al circolo di Ercolano la propria anagrafe degli iscritti e metterlo nella condizione di decidere in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Sui responsabili politici del possibile inquinamento continueremo i necessari approfondimenti con tutti gli strumenti a disposizione di un partito politico, senza guardare in faccia a nessuno”.

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