NAPOLI – “Per garantire sicurezza e trasparenza alla filiera bufalina occorre puntare sulla tracciabilità totale.” Così Daniela Nugnes, consigliere del presidente Caldoro per l’Agricoltura, al termine dell’incontro che si è svolto oggi in assessorato e a cui hanno preso parte i rappresentanti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confindustria, Confartigianato, Cna, Assolatte e Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop.

“Se non mettiamo a regime un sistema di tracciabilità di filiera – prosegue – che comprenda non solo gli allevamenti, ma anche il sistema di raccolta del latte e la successiva trasformazione e che possa garantire la provenienza esclusivamente dall’area Dop del latte utilizzato, non possiamo parlare di effettiva trasparenza delle produzioni della mozzarella di bufala a marchio. “Abbiamo un vantaggio. A Roma si sta parlando di una proroga all’entrata in vigore del decreto che prevede la separazione degli stabilimenti, e di una deroga al divieto di poter produrre altri formaggi bufalini per quei trasformatori che lavorano esclusivamente latte di bufala Dop. Questo è in piena condivisione di intenti con l’assessorato che, proprio nel corso dei tavoli tecnici che, è bene ricordarlo, si stanno susseguendo dagli inizi di febbraio, aveva individuato la necessità che nei caseifici dove è presente solo latte di bufala idoneo alla lavorazione di mozzarella di bufala Dop potesse essere possibile produrre anche altri formaggi o preparati alimentari a base di latte di bufala. Abbiamo, quindi, il tempo di mettere a regime una tracciabilità che proprio i produttori e i trasformatori mi chiedono con forza.

 

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