In relazione alla questione del dissenso manifestato dal gruppo regionale del Pdl per il rientro in giunta dell’ex Vice Presidente Giuseppe De Mita, l’On. Antonia Ruggiero sottolinea quanto segue: “Prima ancora che il gruppo Pdl del Consiglio Regionale esprimesse il suo dissenso
al rientro dell’ex Vice presidente Giuseppe De Mita in Giunta, avevo già scritto un mio intervento che in pratica sposa appieno le perplessità e i commenti negativi espressi dai miei colleghi di partito. A quella riunione, per motivi personali, non ho partecipato ma intendo comunque far conoscere le mie considerazioni. Il Presidente Stefano Caldoro è diventato Governatore della Campania perché capolista del Pdl, con l’alleanza di altre sigle che ovviamente hanno concorso alla sua vittoria, ma la locomotiva era costituita per la maggior parte e in grande consistenza dagli uomini e dalle donne del Popolo della Libertà. Un appunto non confutabile se solo si osservano i numeri dell’attuale maggioranza che sostiene la Giunta Caldoro. E, sempre il Presidente Caldoro, ha proprio qualche ora fa, non l’anno scorso, sottoscritto insieme ai suoi più fedeli compagni di viaggio, l’adesione al Pdl, dandone notizia senza remore e senza infingimenti. Gliene va dato atto per sgombrare il campo da insinuazioni becere che pure negli ultimi tempi circolavano, soprattutto sulla possibilità di costituire un proprio gruppo o un proprio movimento politico. Sono due osservazioni, quella della maggioranza che lo sorregge e quella della sua attuale posizione ideologica, che vanno fatte anche perché il nome di Stefano Caldoro era stato fortemente e convintamente sponsorizzato dal Presidente Silvio Berlusconi e, proprio per questo, accettato e condiviso di buon grado da tutti quelli che, a prescindere dai refoli opportunistici di questi giorni, si riconoscono nel simbolo del Pdl e del suo fondatore che nel logo aveva stimmate inequivocabili. Ebbene, il Presidente Stefano Caldoro che interloquisce con il Segretario Nazionale dell’Udc Cesa, censore acerrimo del nostro leader, è un politico che giustamente si confronta con i suoi alleati, ne ascolta le istanze, ne acquisisce i consigli (non quelli per gli acquisti), ma non può, comunque, prescindere dall’aver prima ascoltato gli impulsi e le aspettative che arrivano dalla sua parte politica, quella che gli ha conferito la forza propulsiva per diventare il Governatore della Campania. In pratica Cesa, o ancor meglio Casini, non possono dettare l’agenda a Caldoro se non in accordo con quanto i consiglieri regionali del Pdl intendono perseguire. Questo senza attentare alla libertà di azione del Presidente della Regione, ma perché la coesione è fondamentale per avere rapporti politici corretti e prospettici. Quanto è accaduto con il reincarico a Giuseppe De Mita offende tutto il Pdl, anche perché il concitato percorso del Governo Nazionale in queste ultime ore accusa proprio l’accelerazione di Pier Ferdinando Casini e del suo partito e risente della sua azione demolitrice che evidenzia, se ce ne fosse ancora bisogno, che l’avversario più insidioso per il Pdl è proprio l’Udc che vellica e lusinga per poi dare colpi sotto la cintura con cinismo e proditorietà. E nessuno dimentica che Giuseppe De Mita e il suo adorato zio hanno continuamente deriso l’azione politica-governativa di Silvio Berlusconi e quella della stessa Giunta Caldoro. Senza contare i distinguo sull’alleanza che secondo zio e nipote è personale, programmatica e non politica. Il refrain ci accompagna da due anni, “stiamo con Sibilia e Caldoro e non con il Pdl”. A questo punto non si vede perché il Pdl debba stare con zio e nipote. Né si capisce perché il Presidente Caldoro debba supportarne le attese, fra l’altro nemmeno chiarendo che l’eventuale reingresso in Giunta del nipote-prodigo, arriva dopo una patetica sequela di genuflessioni e minacce, neppure tanto velate, che oggi si vogliono far passare come dik-tat affinché si assumano impegni proposti dal De Mita junior. Il più classico dei “cornuti e mazziati” Ecco perché condivido la richiesta di una mozione di sfiducia avanzata dal collega di Noi Sud On. Sergio Nappi. Voglio sperare che non ci si arrivi, che a questo punto qualcuno receda per una opportuna resipiscenza, o il Presidente Caldoro dall’accogliere il reintegro, o lo stesso Giuseppe De Mita se colpito da improvviso scatto di dignità. Una parola che con la sete di potere è, purtroppo, in contrapposizione evidente, soprattutto in Irpinia”.