La decisione della Corte d’Appello sulla ineleggibilità di Paolo Cimmino a sindaco di Gragnano decreta la decadenza dalla carica dell’attuale primo cittadino della città della pasta. Cimmino, sindaco da un anno, deve lasciare l’incarico al quale era giunto nelle elezioni del 2014, alla guida di una coalizione composta da Udc e sei liste civiche, che aveva preso il posto dell’amministrazione Patriarca sciolta dal prefetto per infiltrazioni camorristiche. La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Torre Annunziata sulla ineleggibilità di Cimmino: motivo, avere rassegnato in ritardo le dimissioni dal suo ruolo di direttore responsabile di un centro sanitario convenzionato con l’Asl, rispetto alla sua candidatura. Ora il Comune di Gragnano si avvia alle elezioni anticipate, forse già con la tornata di primavera, con il vicesindaco Alberto Vitale a reggere l’amministrazione cittadina fino a nuova consultazione amministrativa.

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