NAPOLI – Una campagna elettorale “porta a porta” con grande attenzione al “lavoro e alla guerra alla camorra”. Così Enrico Letta presenta la campagna elettorale del Pd in Campania che entrerà nel vivo con le visite di Bersani “nei luoghi della fatica e della speranza”, spiega Letta che però non si sbilancia su eventuali visite a Pomigliano e Scampia del segretario.

Una prima tappa, per lo stesso Letta, sarà però sabato ad Avellino dove il vicesegretario, dopo un’iniziativa in programma venerdì a Benevento, incontrerà i lavoratori di Irisbus. Un tour per diffondere le “parole chiave din questa campagna”, spiega Letta, che poi entra nello specifico del programma. “Per la ripresa dell’occupazione – spiega – serve il credito di imposta per la ricerca e i giovani. Poi ci sarà la guerra contro la camorra e non dico lotta, ma guerra. Ci vorranno mezzi, magistati, si dovrà investire su scuola. La guerra alla camorra è l’obiettivo principale di questi cinque anni alla fine dei quali vogliamo vedere dei risultati concreti, altrimenti non ci sarà mai sviluppo in questi territori”. Letta parla anche di palestre: “che al sud sono un terzo di quelle del nord e questo non è possibile”, e poi di infrastrutture a comnciare “dall’alta velocità Napoli-Bari – dice – fino al trasporto locale, su cui ci deve essere una riforma nazionale e regionale, e ai porti ed agli aeroporti, tra cui Pontecagnano”. Con Letta a lanciare la campagna elettorale anche Rosaria Capacchione, giornalista del Mattino finita sotto scorta perché nel mirino del clan dei casalesi per le sue inchieste, e Guglielmo Epifani, l’ex segretario della Cgil e Enzo Amendola, segretario regionale del Pd e candidato al senato.

Letta si è concentrato anche sul tema del giorno ossia l’esclusione di Cosentino dalle liste del Pdl: “Il problema delle liste pulite del Pdl non è risolto dalla mancata candidatura di Cosentino, perché in lista c’é il ‘fratello’ di Cosentino, Cesaro”. “La Campania – ha spiegato Letta – è il terreno chiave in cui si gioca la possibilità di battere Berlusconi, rispetto a cui il problema delle liste non è risolto, perché in lista c’é Cesaro, quindi resta il sistema di potere campano”.

Epifani si è concentrato sul problema del lavoro: “Sarà una campagna elettorale nel cuore della crisi. Dovremo lavorare sul binomio lavoro e legalita”. “A Napoli in particolare – ha detto Epifani – bisogna impegnarsi sul tema del lavoro, perché in tutto il mondo le aree urbane crescono. Bisogna chiudere al meglio il pacchetto di fondi strutturali e preparare per tempo la nuova fase. Impegnarci sul tema dell’ambiente e sulla messa in sicurezza del territorio, rimettere al centro la qualità della ricerca, della scuola, dell’università che sono state abbandonate”. Per Epifani bisogna “parlare la stessa lingua a Napoli e Milano: non possiamo accettare che in Lombardia si dica di tenere al nord il 75 per cento delle risorse e poi si viene qui a dire il contrario. Il centrodestra fa questo, il Pd dice le stesse cose al Sud e al Nord e questo testimonia la nostra serietà”.

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