“De Luca finanzia con denaro pubblico la promozione di eventi come ‘l’assemblea nazionale sul mezzogiorno’, tappezzando la regione con maxi manifesti e inserzioni su giornali e siti web, dimenticando che c’è la par condicio dove vige il divieto assoluto di qualsiasi forma di comunicazione istituzionale. Figuriamoci la promozione di eventi”. Lo denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà che annuncia l’invio di una dettagliata segnalazione ai revisori dei conti, all’autorità garante per le comunicazioni, al CORECOM e alla Prefettura. “Sorprende o meglio insospettisce la tempestività con cui De Luca con la delibera n. 608 istituisce un apposito capitolo di spesa per l’ammontare di 500mila euro – rileva Muscarà – denominato ‘Promozione delle azioni politiche del governo regionale’ per campagne pubblicitarie e web tv on line”. “Voglio ricordare che questo provvedimento – fa notare la consigliera regionale – di finanziamento della promozione delle azioni politiche del governo regionale viene adottato e attuato nel periodo in cui vige il divieto di qualsiasi forma di comunicazione istituzionale per la par condicio del referendum costituzionale”. “La delibera nasce da due note (la prima del 25 novembre e la seconda del 3 ottobre) a cura del responsabile dell’informazione multimediale del Presidente De Luca – evidenzia – dove lamenta che il capitolo di spesa di comunicazione istituzionale dell’Ente regione (n. 512) è vincolato e deve rispettare dei principi contabili quindi parte delle risorse non possono essere impiegate per realizzare attività e progetti da parte di società in House”. “E’ una grana da risolvere c’è l’esigenza, a questo punto, di un cambio della denominazione del capitolo – rileva – per così consentire l’erogazione dei corrispettivi alle società in House dove c’è un apposito trasferimento di 500 mila euro per campagne pubblicitarie e web tv on line”. “Questa la genesi che dà alla luce la delibera n. 608 – sottolinea Muscarà – dove viene, appunto, istituito il nuovo capitolo di spesa utile alla realizzazione di campagne di pubblicitarie e progetti relativi a web TV”. “La somma di 500 mila euro serve per finanziare la promozione ed è stornata – spiega Muscarà – dall’ammontare complessivo del budget, pari a un milione e quattrocento mila euro, e relativo al piano di comunicazione annuale”. “Tutto ciò avviene nonostante – aggiunge Muscarà – il Prefetto di Napoli con la circolare n. 29/2016 informa che dal 28 settembre è fatto divieto per le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione”. “Registriamo che in Campania a differenza di altre regioni italiane – attacca – le leggi non valgono qui c’è il sultanato del presidente De Luca”. “Sulla grave vicenda che crea una palese disparità e viola la par condicio – conclude Muscarà – abbiamo inviato una segnalazione ai revisori dei conti e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, al CORECOM e alla Prefettura”