“Lo stadio comunale di via Falcone a Marano va riaperto e restituito in tutte la sue potenzialità ai cittadini. Siamo passati in questi anni dal poter assistere agli allenamenti del Napoli e ai meeting internazionali di atletica, al più completo abbandono della struttura”. Lo dice Corrado Gabriele, capogruppo regionale Psi. ”Quando oltre venti anni anni fa, ero allora assessore comunale, finanziammo la costruzione dello Stadio, come anche il palazzetto dello sport – sottolinea Gabriele – non immaginavamo che sarebbero bastati due anni di disattenzione per far andare in malora la struttura intitolata al carabiniere Salvatore Nuvoletta. Chi è a capo di una amministrazione di una città dovrebbe porsi il problema di tutelare il patrimonio disponibile e gli investimenti fatti in passato con i sacrifici dei contribuenti maranesi: sarebbe stato infatti opportuno vigilare sulla gestione, interessarsi delle condizioni dell’impianto, degli atleti ed amatori che usufruiscono della pista d’atletica e degli altri spazi e fare una sana politica di promozione dello sport. Vederla ora in queste condizioni lascia l’amaro in bocca. L’amministrazione cittadina che idee ha per lo sport e per i giovani? Cosa vuol farne dello Stadio? Si vuole insistere su un bando di gara che allontana le realtà sportive più sane e vincenti del territorio?”. ”Faccio una proposta che si sta rivelando vincente per lo Stadio Collana del Vomero: riuniamoci intorno ad un tavolo con tutte le istituzioni e tutti gli interessati e partiamo dall’applicazione della legge regionale di recente approvata in Consiglio regionale promuovendo un bando che premi, con affidamenti di lunga durata, quelle società sportive non lucrative che abbiano requisiti, curricula e competenze adeguate per fare dello sport uno dei principi sani della crescita dei nostri giovani e materia di aggregazione civile e sociale in un territorio degradato e disgregato. Bisogna lavorare – conclude Gabriele – affinché tornino ad essere protagoniste quelle associazioni e quelle società che facciano davvero no profit, scongiurando così il rischio di perdere un impianto così importante o, peggio, di affidarsi nelle mani di nuovi speculatori”.