E’ bufera nel centrosinistra a Melito, comune a nord di Napoli, al confine con Secondigliano, sulla scelta del candidato sindaco, con accuse incrociate tra Pd e Mdp, dopo che i democratici hanno scelto di candidare Antonio Amente a sindaco per il voto del prossimo 11 giugno. Amente è già stato sindaco di Melito nel 2008, quando venne eletto con una coalizione di centrodestra guidata da Forza Italia e si ripresentò cinque anni dopo, sempre con il centrodestra, quando venne però sconfitto da Venanzio Carpentieri, candidato del centrosinistra. Negli ultimi anni è però passato al centrosinistra e già nel 2015 si è presentato alle elezioni regionali nella lista Campania in Rete a sostegno di Vincenzo De Luca. La consiliatura Carpentieri, che ora è segretario del Pd di Napoli e ha deciso di non ripresentarsi a Melito, è finita anzitempo per le dimissioni in massa dei consiglieri comunali della sua maggioranza, tra cui anche 9 esponenti del Pd, 7 dei quali sono passati ad Mdp. E proprio da Mdp arriva la polemica sulla scelta di Amente, lanciata da Massimo Carrano, ex presidente della commissione di garanzia provinciale del Pd, ora passato ad Articolo 1: “Il circolo Pd Melito – afferma – ha deciso di fare un’alleanza politico-elettorale di coalizione con il candidato a sindaco Antonio Amente, contro cui nel 2011 andavamo insieme in Federazione a Napoli a chiedere aiuto e sostegno all’allora Commissario Provinciale Andrea Orlando per le pressioni, minacce e ritorsioni di Amente per far ritirare i “nostri” candidati. Lo stesso Antonio Amente contro cui candidammo in lista il deputato Salvatore Piccolo, quale componente della Commissione Antimafia, chiedendo anche il sostegno di un’altra autorevole amica e compagna dell’Antimafia, Luisa Bossa”. Carrano lancia un appello a Carpentieri, attuale segretario del Pd di Napoli, ricordandogli che “tu sei l’unico che può decidere di non dare il simbolo Pd”. Gli iscritti Pd di Melito, però, hanno votato di puntare su Amente, come conferma all’ANSA Andrea Cozzolino, europarlamentare e commissario del circolo locale: “Abbiamo democraticamente chiesto – spiega – di scegliere se andare da soli o appoggiare Amente e l’esito è stato favorevole all’ex sindaco. Io sto ancora lavorando per altre soluzioni, ho anche insistito per una nuova candidatura di Carpentieri e sto lavorando anche per una candidatura esterna al partito, quella di Bernardino Tuccillo, già sindaco negli anni ’90”. Tuccillo, ex assessore nella prima giunta de Magistris a Napoli, non sarebbe però pronto a candidarsi viste le divisioni nel centrosinistra. Mdp, riferiscono fonti del nuovo partito, sta infatti preparando una propria candidatura, puntando su Pietro D’Angelo, su cui però pare impossibile una convergenza del Pd, visto che ha partecipato alla sfiducia a Carpentieri. Scenderà in campo anche Dema, al fianco di Lello Caiazza, in coalizione con i Verdi.
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