Favorire la partecipazione delle scuole alle iniziative antiracket delle associazioni. È la proposta della Commissione Scuola, presieduta da Luigi Felaco, che ha incontrato oggi i rappresentanti dell’associazione Maurizio Estate (Davide Estate e Ciro Coppola) e della Federazione antiracket italiana (Domenico Di Pietro) Combattere il racket e vincerlo. Scegliere di entrare a far parte di un circuito economico virtuoso acquistando nei negozi che hanno detto no alle richieste estorsive e hanno denunciato. È il messaggio che l’associazione antiracket ?Maurizio Estate? del Vomero, aderente alla Federazione italiana delle associazioni antiestorsive, ha portato nelle scuole del Vomero e dell’Arenella nei due anni dalla sua fondazione. Intitolata alla memoria di Maurizio Estate, giovane meccanico ucciso nel 93 a soli 22 anni per aver difeso la vittima di uno scippo, porta oggi ai ragazzi l’esempio di chi ha deciso di non piegarsi ai soprusi della criminalità. Come Ciro Coppola, imprenditore edile che alla prima richiesta degli emissari del racket decise di denunciare e oggi, dopo aver contribuito a fondare l’associazione, dedica parte del suo tempo a sensibilizzare altri imprenditori a fare la stessa scelta e a spiegare ai ragazzi che la camorra e la criminalità non hanno fascino. Accanto alle attività già avviate in alcuni istituti, come la sensibilizzazione ad acquistare responsabilmente nei negozi che aderiscono al progetto ?pago chi non paga? e l’educazione alla cittadinanza virtuosa oggi per un futuro da lavoratori sani, vanno allargate le occasioni di incontro tra scuole e associazioni. Per il Presidente Felaco, che ha raccolto oggi anche la disponibilità del presidente della commissione scuola della Vª Municipalità, Walter Savarese, a continuare il lavoro già avviato nella scorsa consiliatura, va ampliato il numero dei dirigenti scolastici che aderiscono alle iniziative. I consiglieri Coccia (Napoli in Comune a Sinistra) e Pace (de Magistris Sindaco) hanno sottolineato il rischio di un abbassamento dell’attenzione sul fenomeno estorsivo e la necessità di un coinvolgimento delle future generazioni che passi attraverso una conoscenza diretta con i luoghi e le persone direttamente coinvolti dagli episodi estorsivi. Un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale e l’inserimento delle associazioni antiracket nell’alternanza scuola-lavoro potrebbero diventare alcune delle modalità possibili.