”L’acqua e’ un diritto, non una merce’. Con questo slogan si sta svolgendo il corteo dei gruppi che aderiscono al Coordinamento dei comitati campani per l’acqua pubblica ‘Io sono ancora per l’acqua pubblica, e tu?’. I comitati chiedono che la Regione Campania rispetti l’esito del referendum 2011 e che si faccia una legge regionale per la ripublicizzazione dell’acqua. ”Caldoro – ha detto padre Alex Zanotelli, da tempo impegnato in favore dell’acqua pubblica – deve ritirare il maxi emendamento presente nell’ultima finanziaria, un provvedimento che di fatto affida la gestione dell’acqua a una societa’ per azioni, la Gori”. Un provvedimento che – evidenziano i comitati – ”e’ stato impugnato anche dal Governo perche’ in contrasto con i principi fondamentali della legislazione statale in materia”. Secondo i comitati, la gestione dell’acqua in Campania ”va verso la privatizzazione”. ”La Regione e Caldoro – prosegue Zanotelli – violano l’esito del referendum che e’ legge dello Stato”. Dai comitati e’ stata espressa preoccupazione per il futuro dell’Abc, l’azienda speciale a cui il Comune di Napoli, rispettando l’esito del referendum, ha affidato il ciclo dell’acqua. Il timore delle associazioni e’ che le procedure avviate dalla Regione possano compromettere lo strumento concepito dal Comune di Napoli. In questa direzione, va la richiesta delle associazioni affinche’ ‘il Comune e il sindaco de Magistris ‘mettano in sicurezza l’Abc”.

 

 

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