C’è ampia partecipazione di delegati alla direzione regionale del Partito democratico che ha visto il ritorno alla presidenza di Stefano Graziano. All’archiviazione e al suo ritorno è stata dedicata anche la parte iniziale della relazione della segretaria regionale Assunta Tartaglione che lo ha ringraziato per aver “anteposto, sin dall’inizio della vicenda giudiziaria, gli interessi del partito a quelli personali”. All’apertura dei lavori i delegati presenti hanno tributato un caloroso applauso. La segretaria Tartaglione non ha risparmiato accuse ai 5 Stelle, a De Magistris e anche alla Valente sul caso Listopoli. “Su Listopoli accarezzare l’ idea di far passare la bufera scaricando tutto su un capro espiatorio non è solo da irresponsabili, ma denota uno scarso attaccamento al partito”. “Tante, troppe intollerabili cadute – ha sottolineato Tartaglione – il partito ha dovuto affrontare a Napoli. Per vicende come Listopoli non sono sufficienti le scuse che pure abbiamo fatto per primi. Bene, quindi, chi ha deciso con responsabilità di fare un passo indietro un momento dopo aver appreso di essere coinvolto nell’ indagine”. Il primo intervento è stato di Carlo Scatozza che ha portato all’attenzione dei presenti quanto accaduto al circolo di Caserta città dove 10 iscritti hanno contestato il tesseramento fatto da Tresca. La direzione ha anche votato la commissione regionale per il congresso: Michelangelo Ciarcia, Giovanni Cacciano, Raffale Sgueglia, Nicola Landolfi, Marco Villano, Marco De Scisciola, Sossio Farina, Antonio Marrazzo, Enzo Aquino, Paola Vairano, Luca Monsurro. Membri di diritto: Donato Liguori presidente commissione garanzia e Francesca Scarpato (Gd).

 

Relazione integrale di Assunta Tartaglione, segretario regionale

 

Buonasera, ringrazio di essere qui per un momento che considero molto importante, come tutti quelli che ci vedono riuniti per discutere e per guardare insieme al futuro del Partito democratico e della Campania. Consentitemi un saluto particolare e un bentornato al nostro presidente, Stefano Graziano. Vogliamo rimarcare la nostra stima e la vicinanza nei confronti di Stefano, che ha vissuto mesi difficili a livello personale prima che politico. Lo voglio dire con chiarezza: abbiamo sempre avuto e avremo sempre piena fiducia nella magistratura e la piena assoluzione ci conforta.

Un’assoluzione che però non cancella i segni della pesante campagna denigratoria, che ha colpito indirettamente anche il partito, né le accuse infondate e volgari che Stefano ha dovuto subire da esponenti politiciche hanno messo in dubbio la sua integrità morale. Dopo i processi sommari, dopo aver sistematicamente confuso un avviso di garanzia con una condanna definitiva, ai farisei dell’onestà è mancata anche l’umiltà di chiedere scusa in maniera sincera e non pretestuosa, senza cioè tirare in ballo altre vicende che nulla hanno a che fare con questa. Ma, come si dice, il tempo è galantuomo e come segretario voglio ringraziare Stefano perché, sin dal principio di questa vicenda, ha scelto di anteporre l’interesse del partito a quello personale.

Essere un partito democratico significa anche questo e significa soprattutto che, per decidere del nostro futuro,si rispettino le regole di convivenza che ci siamo dati. Per questo, in un momento delicato per l’Italia e per il Partito democratico, dopo che l’esito del referendum ha aperto scenari di incertezza, è necessario e opportuno il congresso. Questo congresso sarà decisivo, perché il Partito democratico, al di là delle scissioni, resta la prima forza politica del Paese. L’enorme attenzione mediatica riversata sull’assemblea e sulla direzione nazionale dimostrache ci stiamo avvicinando a un momento importantissimo per l’Italia. Non dobbiamo sottovalutarlo, bensì affrontare con grande attenzione tutti i passaggi, a cominciare dalle riunioni dei circoli, che dovranno svolgersi tra il 20 marzo e il 2 aprile e che non possono rappresentare solo il passaggio formale per convalidare le candidature, ma che devono essere il fulcro della riflessione sulle tesi programmatiche e del confronto con la base del partito.A questa fase seguiranno le convenzioni provinciali e quella nazionale, il 5 e il 9 aprile, la presentazione della lista per l’assemblea nazionale il 10 aprile, per arrivare alle primarie del 30 aprile, che porteranno all’elezione del segretario.

La fase del rilancio non può prescindere da questi passaggi e allo stesso tempo non può fermarsi nelle stanze delle sezioni. Per questo, al di là della stagione congressuale, come segreteria regionale stiamo lavorando a una due giorni di confronto, il più aperto possibile. Siamo già in contatto con associazioni, realtà produttive, sindacati, categorie professionali. Abbiamo già avuto l’ok alla partecipazione da parte del ministro De Vincenti e della sottosegretaria Bellanova, alla quale voglio rivolgere un ringraziamento per il contributo offerto alla risoluzione della vertenza Almaviva, insieme con l’assessore Palmeri, che pure ringrazio. Non seguiremo la formula del convegno, ma vogliamo che sia un momento per porci all’ascolto, per accogliere proposte e critiche anche da chi, tra i dirigenti regionali, volesse dare un contributo.

In questa fase, più che mai, il Partito democratico avrebbe dovuto confrontarsi, anche scontrarsi, e provare a fare sintesi sui temi veri. Invece siamo giunti a una scissione difficile da comprendere all’esterno, con una frammentazioneche non fa bene al Pd né al Paese. Una scissione che a mio modo di vedere è anche difficile da sostenere, perché è evidente come il Pd sia un partito contendibile e chi ha idee diverseavrebbe potuto arricchire il dibattito e rappresentare un’alternativa credibile al segretario uscente come hanno già annunciato di voler fare Andrea Orlando e Michele Emiliano. Questa è la democrazia, che si basa innanzitutto sul rispetto delle regole di convivenza che ci siamo dati. Si è tentato di evitare uno strappo che lascia una ferita aperta, in un momento in cui ci sarebbe bisogno di fare fronte comune contro i nostri veri avversari, che sono lì fuori, come sono lì fuori i veri problemi del Paese. Per questo sono sinceramente dispiaciuta per chi ha scelto di lasciare questa comunità e rinnovo l’appello a tutti coloro che in questi giorni, con grande travaglio, stanno riflettendo sul da farsi. A loro dico restate, perché il nostro partito ha bisogno anche di voi per crescere e dare ai cittadini le risposte che attendono da noi. Anche perché con molti di quelli che ci hanno lasciato abbiamo trovato molte volte punti d’intesa e sintonie programmatiche e politiche.

Chiusa questa pagina dolorosa abbiamo il dovere di guardare avanti ai prossimi appuntamenti, cominciando proprio dalla fase congressuale che si è aperta a tutti i livelli, secondo il calendario dettato dal partito nazionale.

Ho cominciato la relazione sottolineando l’importanza, soprattutto in questa fase così delicata, di anteporre gli interessi del partito a quelli personali. È un concetto che vale per le tante, troppe e intollerabili cadute che il partito ha dovuto affrontare a Napoli. Per vicende come la cosiddetta Listopoli non sono sufficienti le scuse, che pure abbiamo fatto per primi. Il rispetto per i nostri elettori, per i cittadini, per il partito, viene prima di ogni altra cosa. Bene, quindi, chi ha deciso con responsabilità di fare un passo indietro un momento dopo aver appreso di essere coinvolto nell’indagine. Accarezzare l’idea di far passare la bufera scaricando tutto su un capro espiatorio non è solo da irresponsabili, ma denota uno scarso attaccamento al partito.Dico questo perché casi come Listopoli compromettono seriamente l’efficacia della nostra azione politica nella città di Napoli. Dico questo perché sono stanca dell’ennesimo regalo fatto a un sindaco che vive di annunci fatti sulla pelle della gente, che fa lo splendido grazie alle risorse stanziate dal Governo e dalla Regione e due minuti dopo si lamenta perché Napoli sarebbe discriminata dallo stesso Governo e dalla stessa Regione. Un sindaco che si permette di sbeffeggiare l’unico partito che basa la propria vita interna su regole democratiche dopo aver creato una sorta di partito-famiglia, spacciandolo per un movimento rivoluzionario.

Nel frattempo si è aggiunta la vicenda del tesseramento, sulla quale è necessario fare chiarezza.Ringrazio intanto i giornalisti che, sul caso di Miano, ci hanno aiutato ad accendere i riflettori su una vicenda torbida. I livelli nazionale, regionale e provinciale del partito sono intervenuti immediatamente: è stato inviato un dirigente nazionale per verificare la regolarità del tesseramento a Napoli, è stato bloccato il tesseramento e commissariato il circolo, indicando una figura di indubbia autorevolezza morale ed etica come Graziella Pagano (che è con noi stasera e alla quale rinnovo tutta la mia stima e che potrà contare sull’appoggio totale del partito). Sul circolo di San Carlo all’Arena si è proceduto all’acquisizione degli atti ed è stato depositato un esposto in questura. Noi, per primi, vogliamo che si faccia chiarezza fino in fondo.Non abbiamo bisogno delle lezioni della Casaleggio Associati, che ieri su questa vicenda ha ripetuto sconsideratamente le stesse gravissime parole pronunciate da Di Maio sul caso Graziano. Segno che a loro la storia non ha insegnato nulla.Tornando ai fatti, sul tesseramento online sono in corso da parte del nazionale accurate verifiche e, se saranno riscontrate anomalie, saranno annullate le tessere irregolari. In particolare, su Castellammare di Stabia voglio ricordare che il partito provinciale e quello regionale hanno segnalato possibili anomalie al circolo, che ha opportunamente sospeso il tesseramento in attesa di verifiche. Per tutti questi casi, così come per altre situazioni sollevate dagli organi di informazione o dagli iscritti, penso per esempio a Caserta, voglio tranquillizzare tutti. Ogni singola richiesta di iscrizione verrà vagliata rigorosamente. Saremo inflessibili e non faremo sconti a nessuno. Chi ha sbagliato pagherà: adotteremo provvedimenti definitivi in modo che non possano più nuocere.

Anche perché, in una fase di crisi dei partiti tradizionali, è quanto mai necessario che gli iscritti siano coloro che scelgono di impegnarsi concretamente e di portare un contributo fattivo sul piano delle idee e della passione, che militano perché credono in un progetto. Lo dico nel modo più chiaro possibile: preferisco qualche iscritto in meno, ma ben motivati.

Per fare chiarezza fino in fondo vi comunico i dati relativi al tesseramento, seppure non precisissimi, perché sono ancora in corso le verifiche da parte della commissione nazionale. Appena saranno concluse queste operazioni, comunicheremo i dati definitivi. Per Avellino e provincia siamo sui 6.850 iscritti, circa 5.000 a Benevento, 6.800 a Caserta, 23mila circa a Napoli e 10.600 a Salerno.

Da questi primi riscontri, nonostante la stagione congressuale in corso, non registriamo un’impennata di iscritti, né tantomeno una fuga in massa dal partito.

E per chi, dopo le vicende del tesseramento, legittimamente teme già per le primarie di aprile, dico già da oggi che sarà fatto tutto ciò che è nelle nostre possibilità e che il regolamento ci consente di fare. Ridurremo al massimo i seggi, predisporremo una forte rete di controllo e chiederemo uno sforzo supplementare a tutti i dirigenti, affinché venga assicurato il pieno rispetto delle regole, a tutela dell’immagine del partito e per garantire che le primarie siano una giornata di vera democrazia. Non sto annunciando nulla di irrealizzabile: mi sono già battuta affinché questo modello venisse adottato in occasione delle primarie per le Regionali e abbiamo ottenuto dei buoni risultati. Ricordo anche un caso molto più vicino come quello di Torre Annunziata, uno dei territori a rischio della nostra regione. Pochi giornifa oltre 4.000 cittadini si sono recati ai seggi e le operazioni si sono svolte nella massima trasparenza e legalità. È stato già fatto e lo rifaremo.

Lasciano una grande amarezza le polemiche di questi giorni, quando sono alimentate da esponenti del Partito democratico. A loro dico che c’è una stragrande maggioranza di dirigenti, iscritti e militanti che hanno la faccia e le mani pulite e di cui, lo dico con forza, io mi fido. Sono loro, siete voi i nostri anticorpi! Alimentare la macchina del fango offende e colpisce soprattutto loro! Io li difendo e li difenderò sempre! E’ questo il Partito democratico!

Con le direzioni di ieri e oggi inizia il percorso che ci porterà ai congressi. Una stagione complessa in una regione difficile, alle prese con una serie di problematiche interne ed esterne al Partito democratico. La sfida, al di là della vittoria di uno o dell’altro candidato, è quella di riconquistare la fiducia della gente e riscoprire la politica come servizio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui