Una scuola più vicina a genitori e alunni: informatizzazione dei servizi, edilizia scolastica, nuovi asili nido. Il Comune di Napoli ha presentato le novità del nuovo anno scolastico, con la riorganizzazione di tutto ciò che è legato a questo settore. “Questi risultati sono stati raggiunti nel momento più difficile quando sarebbe stato più semplice tagliare – ha detto Luigi de Magistris, sindaco di Napoli – noi abbiamo fatto l’inverso”. E ha ricordato che quando si è trattato di assumere maestre, 380 a tempo indeterminato, “ci fu uno strappo perché eravamo di fronte a se sforare o no la quota per il personale. Ma le abbiamo assunte”. Lo scopo della riorganizzazione è ottimizzare e rendere trasparenti i servizi offerti ai cittadini. Primo tassello che va al suo posto, spiegano, la refezione scolastica attraverso la creazione, durante l’anno scolastico 2014-2015, di una banca data dei bambini che avrebbero usufruito della refezione. “E se qualcuno non pagherà, non sospenderemo la refezione per il bambino – ha assicurato il sindaco – perché non è giusto che paghi lui per genitori evasori. Perseguiremo i genitori”. “Questo lavoro ha 4 cardini – ha spiegato Annamaria Palmieri, assessore alla Scuola del Comune di Napoli – la scuola come diritto, servizio, bellezza, occupazione. Siamo partiti da immense difficoltà, da scuole che avremmo dovuto chiudere per la spending review, oggi assumiamo maestre”. Sul fronte dell’edilizia scolastica, l’impegno, in termini economici, è stato progressivo, affiancato anche dai fondi Pon-Fesr. Nel 2011, sono stati impegnati 4 milioni; nel 2012, 4,5 milioni; nel 2013, con un’operazione di rifinalizzazione dei mutui, 6,5 milioni; nel 2014 8milioni; nel bilancio previsionale del 2015, non si prevede di meno. Con i fondi Pac, dai 37 nidi del 2011 si è passati a 43 e di altri si prevede l’apertura di altre strutture per i più piccoli. E, tra ottobre e novembre, con il Piano Azione e Coesione, molti nidi e scuole rimarranno aperti dalle 16 alle 19. Contro la dispersione scolastica, il Comune di Napoli, tramite avviso pubblico, ha investito 167mila euro in nove progetti che saranno presi in carico da una rete di scuola. “Abbiamo previsto progetti per il pomeriggio per essere vicini a quelle fasce d’età più a rischio – ha concluso de Magistris – perché è nelle scuole, sui territori che si deve lavorare per evitare che i ragazzi di oggi siano i boss di domani”.