“Apprendo dai giornali di non essere stato invitato, a differenza di altri, a una manifestazione organizzata dal candidato sindaco del Pd Valeria Valente, che avrebbe l’obiettivo di rilanciare l’azione del partito. La notizia è affascinante non per il mancato invito, ma perché rivelerebbe l’intenzione della Valente non di chiedere scusa ai nostri elettori, ma quella di giocare un ruolo da protagonista, da leader autoproclamato, nella fase di ricostruzione del Pd”. Lo afferma in una nota Gianluca Daniele, consigliere regionale del Pd che attacca: “Che a proporsi per questa nuova fase possa essere chi è stato causa, in tutto o in parte, del naufragio del Pd a Napoli, flirtando anche con Verdini, mi sembra insensato, e sinceramente anche un po’ ridicolo”. “Segnalo che – spiega Daniele – mentre a Torino, dove Fassino ha perso non di molto le elezioni, il segretario provinciale del Pd Morri annuncia un congresso anticipato e l’intenzione di non ricandidarsi, e mentre anche a Roma, dove Giachetti è comunque andato al ballottaggio nonostante mafia capitale e il pasticcio del caso Marino, il commissariamento di Orfini verrebbe superato da un congresso anticipato, a Napoli si continua a far finta di niente. Al punto tale che, a proporsi per la svolta, sono proprio quelli che hanno portato il partito al disastro”. “Che la candidatura della Valente fosse una scelta sbagliata – aggiunge Daniele – l’avevo segnalato quando si decise di imporla alle primarie, non tenendo conto della contrarietà non solo della sinistra del partito, ma anche di larga parte degli esponenti renziani locali. Ciò nonostante, ho sostenuto la Valente alle elezioni e con me l’ha sostenuta Sinistra riformista che, con i suoi tre candidati al Consiglio comunale (Diego Venanzoni – primo dei non eletti, Carlo Migliaccio e Salvatore Massimo), ha portato un contributo di voti notevole, per quanto inutile, alla candidata sindaco. A questo punto bisogna mettere da parte polemiche e personalismi: l’unica cosa che conta, ora, è di ascoltare la base e di dare una forte sterzata alla linea politica del partito a Napoli, seguendo i nostri elettori, che sono rimasti a sinistra, dove sono sempre stati”.