NAPOLI – Il Consiglio Comunale, presieduto da Raimondo Pasquino, con 26 presenti, si è riunito per trattare la delibera di proposta al Consiglio n. 476 “Deliberazione di G.C. n. 476 del 26.06.2013 Proposta al Consiglio: Determinazioni in merito alla qualificazione delle attività attualmente svolte dalla società Napoli Servizi SpA, sull’affidamento in regime di in-house providing, per il periodo dal 1° luglio 2013 al 30 giugno 2018, delle attività in Convenzione ivi compresi i servizi di gestione, valorizzazione e/o dismissione del patrimonio immobiliare. Autorizzazione agli adempimenti conseguenti”.

 

In apertura il Presidente Pasquino ha dato lettura di una questione pregiudiziale presentata dai consiglieri Marco Nonno e Vincenzo Moretto che chiedeva di sospendere la discussione in quanto i tempi ristretti, imposti dalle affrettate procedure di convocazione del Consiglio e dal mancato deposito dei pareri prescritti, hanno impedito ai consiglieri di approfondire la proposta. Inoltre, il consigliere Moretto ha ricordato che la delibera è già iscritta all’ordine dei lavori della seduta di lunedì 1° luglio. Si è svolta una discussione nel corso della quale sono intervenuti i consiglieri Attanasio, che ha proposto di incardinare la discussione con le relazioni degli assessori competenti rinviando a lunedì la discussione, e Iannello, che invece ha proposto di svolgere normalmente la seduta. Il presidente ha posto ai voti la proposta Moretto Nonno, integrata dalla proposta di Attanasio, che è stata approvata a maggioranza con il voto contrario del consigliere Iannello.

 

Gli assessori firmatari della delibera, Palma e Fucito, hanno dunque svolto, sotto la presidenza del Vice Presidente Fulvio Frezza, le loro relazioni.

L’assessore al Bilancio Salvatore Palma ha spiegato che la delibera nasce nel solco della delibera sul riassetto delle società partecipate del novembre 2012 che ha dato il via ad un programma di razionalizzazione delle società e tra queste Napoli Servizi. L’assessore ha proseguito spiegando che, dal primo orientamento dell’amministrazione (con la previsione di vendita di una parte delle quote detenute nel rispetto di quanto previsto dalle norme sulla spending review), grazie ad un approfondimento, con riferimento alla normativa europea, della categoria di società che svolgono attività di interesse generale, per evitare il contraccolpo che sarebbe derivato dalla vendita di Napoli Servizi, si sia passati alla qualificazione delle attività di Napoli Servizi come attività strategiche e di interesse generale. Tale soluzione, ha concluso l’assessore, è avvenuta con un approfondimento con il management della società sui conti della stessa, sulla base dell’efficientamento realizzato e della valutazione che, con le nuove attività proposte, in particolare la gestione del Patrimonio, assorbite nel budget prefissato, il Comune consegue un ingente risparmio di risorse.

L’assessore al Patrimonio Fucito, a sua volta, ha ribadito che l’interesse generale delle attività svolte dalla Napoli Servizi, in continuità con quanto già deciso finora da Giunta e Consiglio, viene rafforzata con l’attribuzione alla società, con il rinnovo della Convenzione, del compito di  gestione, valorizzazione e/o dismissione del patrimonio immobiliare. L’assessore Fucito ha continuato elencando la vasta gamma di azioni sul patrimonio sulle quali Napoli Servizi sarà impegnata: manutenzione ordinaria (sulla straordinaria per il momento non sono state destinate risorse) e su guasto del patrimonio a reddito, processo di dismissione, con particolare impulso sulla vendita delle abitazioni, mentre saranno riorganizzati e rafforzati gli uffici del patrimonio (che si occuperanno delle volture, delle assegnazioni e degli altri procedimenti amministrativi), il call center per accogliere le segnalazioni dei guasti, operazioni di valorizzazione del patrimonio; riscossione dei canoni e contestuale versamento all’ente. Sul contenzioso, che ha rappresentato nella passata gestione una forte criticità, il Comune sta pensando ad un nuovo modello di gestione basato sull’Avvocatura comunale in collaborazione con gli ordini professionali. L’assessore ha concluso ricordando l’azione di coordinamento funzionale che il Comune eserciterà, l’obbligo della società di rendicontazione sui singoli interventi e sul loro costo, di sottoporsi al controllo analogo su tutte le questioni, amministrative, tecniche e giuridiche, infine l’obbligo di far ricorso a procedure di evidenza pubblica e, per importi inferiori ai 200mila euro, a liste pubbliche di aziende accreditate.

L’atto rappresenta, ha concluso l’assessore, un importante passo per l’efficienza dei servizi, una soluzione per il destino occupazionale dei lavoratori della società e un contributo al rilancio dell’edilizia pubblica.

Il Consiglio aprirà il dibattito sulla delibera nella seduta già convocata per lunedì 1° luglio.

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