“Sulla citazione per danni al Comune di Napoli per il fallimento di Bagnolifutura SpA, e il conseguente rischio di un altro buco al bilancio di 393 milioni di euro, le responsabilità della Giunta de Magistris sono oggettive ed evidenti. Parlano gli atti: dalla delibera 40 dell’11 maggio 2012 con cui si sono ceduti beni inalienabili del Comune, la Porta del Parco e altre infrastrutture collegate, a favore di Bagnolifutura, una società per azioni, a titolo di ricapitalizzazione, procedura molto discutibile sul piano formale, e che ha creato un danno di decine di milioni di euro per le finanze pubbliche, fino agli ultimatum, a suon di decreti, nell’estate 2012, lanciati da Palazzo San Giacomo a Fintecna, il principale dei creditori della Stu, da cui è scaturita la messa in liquidazione, poi l’avvio della procedura fallimentare e infine la paralisi completa di Bagnoli”, dichiara la deputata e capogruppo Pd al Consiglio comunale di Napoli Valeria Valente. “Eppure siamo convinti che anche questa volta il Sindaco dirà che la colpa è di qualcun altro: delle gestioni passate, del Governo cattivo, dei poteri forti, delle manine che ostacolano la sua rivoluzione. Continuerà ad offendere e deridere chi legittimamente fa critiche e rilievi: dai numeri freddi ma oggettivi del report del Sole 24 ore, che mettono Napoli agli ultimi posti in Italia per qualità dei servizi, a Roberto Saviano, che gli contesta la visione stereotipata di una città tutta sole e legalità. Sempre la stessa solfa: ormai il nome completo del Sindaco di Napoli è diventato Luigi ‘Scaricabarile’ de Magistris”. “In questo 2016, non c’è stata promessa mancata, impegno non mantenuto, errore commesso, verità scomoda nascosta, che una volta venuta a galla, de Magistris, non sapendo come giustificarsi, abbia provato a scaricare su qualcun altro: dalla dismissione del patrimonio immobiliare, al blocco dei servizi di assistentato materiale e trasporto per gli studenti disabili per cui si era impegnato con un atto al momento dell’approvazione del bilancio consuntivo (aprile 2016) a non toccare; dalla chiusura degli impianti sportivi, alla raccolta differenziata che rimane sempre bassissima; dal mancato risanamento del bilancio, per il quale, solo di quelli che noi abbiamo accertato, ci sono altri 166 milioni di debiti senza copertura, fino alla balla più grossa e anche la più offensiva e grave perché raccontata in campagna elettorale e rivolta ai più bisognosi, quel reddito di cittadinanza di cui si sono perse le tracce. Errori che lui prova a scaricare sugli altri, ma che hanno un solo responsabile: Luigi de Magistris”. “Per il 2017, chiediamo al Sindaco di Napoli meno retorica, basta scaricabarile, e più fatti: si impegni a utilizzare fino all’ultimo centesimo i fondi messi a disposizione dal Governo, a partire dalle risorse per la riqualificazione di Scampia e delle periferie. E ascolti anche le nostre proposte fatte nell’interesse della città, come l’avvio del progetto di riconversione di Molo San Vincenzo, per decongestionare Chiaia, renderla più vivibile, e dare nuove occasioni di lavoro agli esercenti commerciali. Se Napoli starà meglio, tutte le classi dirigenti, di maggioranza e di opposizione ne guadagneranno in credibilità. Lasci perdere, de Magistris, i complotti. A furia di evocarli se li fabbrica in casa da solo, con le sue mani”, conclude Valente.