“Sono tentato di pensarla come Erri De Luca: togliete Napoli dalle statistiche”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando i dati sulla vivibilità delle città italiane, che vede il capoluogo partenopeo in fondo alla classifica. “Se i parametri sono sempre gli stessi, non mi convincono – ha affermato – Chi oggi attraversa la città, si mescola nei vicoli di questa città, vede l’energia culturale, la partecipazione democratica, la città di Napoli che più cresce in termini turistici ed è già tutto esaurito per il Natale 2017”. “La gente sa affrontare le sofferenze anche con il sorriso – ha aggiunto – qui c’è accoglienza, solidarietà, fratellanza e siamo ultimi”. “Se questi sono i parametri io dico bene essere ultimi – ha sottolineato – Se invece significa essere uno stimolo per avere servizi sempre più efficienti ed essere sempre più in vetta, sappiamo che la strada da fare è molto lunga ancora, soprattutto per le discriminazioni economiche che abbiamo subito, per l’eredità economica che pesa sulle nostre spalle, per incapacità politica, per corruttele del passato”. “Credo che oggi Napoli non sia tra le città più invivibili d’Italia – ha proseguito – Il parametro della vivibilità è profondamente cambiato, dobbiamo anche abituarci a non usare parametri come il denaro, la proprietà privata, la ricchezza”. “Ci sono altri parametri – ha concluso – che al mercato di queste statistiche non si trovano”.

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