“Si dimetta” da parlamentare “e io mi dimetterò”: è la risposta di Francesco Nitto Palma (Fi) al ministro Nunzia De Girolamo (Ncd) che ieri aveva chiesto le sue dimissioni da Presidente della Commissione Giustizia. “Prendo atto – afferma Nitto Palma in una nota – che il Ministro De Girolamo, distraendosi forse un po’ dai suo alti impegni, chiede le mie dimissioni, chissa’ poi perché sole le mie, da presidente della Commissione Giustizia del Senato. Non ne spiega il motivo, ma immagino che la ragione sia il fatto che Forza Italia sia passata all’opposizione”.
“Se così dovesse essere – aggiunge Nitto Palma – mi permetto ricordare al Ministro De Girolamo, senza con questo permettermi lezioni regolamentari, che i presidenti di Commissioni, similarmente ai presidenti della Camera e del Senato, sono organi di garanzia che non soffrono dell’alternarsi delle maggioranza. Ed e’ questa la ragione per la quale, da presidente, non ho mai esercitato il diritto di voto in commissione giustizia. Come può essermi facilmente riconosciuto da tutti i colleghi di detta commissione”. “Aggiungo, come forse il Ministro De Girolamo ricordera’ nel caso in cui, tra i suoi tanti impegni, abbia avuto modo di prestare attenzione alla vicenda – continua Nitto Palma – che sono stato eletto presidente senza i voti del PD e del Movimento 5 Stelle e, di certo, con quelli di quel PdL di cui all’epoca ella faceva parte e che, senza alcun consenso da parte dei parlamentari campani, ha ritenuto, forse, di farla assurgere alla sua altissima carica. Se il problema, poi, dovesse essere che, in ragione della scissione, mi sarebbero venuti meno i voti dell’attuale Nuovo Centrodestra, mi permetto di manifestare al Ministro Di Girolamo la mia piena disponibilita’ a dimettermi da presidente della Commissione giustizia del Senato nello stesso identico momento in cui ella, nominata deputata grazie ai voti che il popolo di centrodestra ha tributato non a lei ma al presidente Berlusconi (lo stesso popolo che ha manifestato, in sua assenza, solidarietà nella manifestazione del 27 novembre), si dimetterà, con dimissioni accettate, dalla carica di parlamentare. E non si preoccupi – conclude Nitto Palma – , potrà continuare a fare il Ministro, ruolo per il quale, forse le e’ noto, non e’ necessario essere deputato o senatore. Si dimetta e io mi dimetterò”.