Lo storico nosocomio sammaritano “S.Giuseppe e Melorio” presenta grosse questioni non risolte che pongono molti interrogativi sul destino della struttura e che suggeriscono di mantenere alta l’attenzione.Qualcosa di buono è stato fatto come il completamento dei lavori delle sale operatorie, passate da una a due, e l’ampliamento dell’ambulatorio di oculistica con una iniziale ripresa dell’attività interventistica; ma perché non si effettuano gli interventi di cataratta?
Veniamo ai problemi irrisolti che sono gravi e non pochi.
- Il dato generale più preoccupante riguarda il personale che presenta un’età media di circa 55-60 anni ed è in carenza in tutti i reparti; si prevede nei prossimi due anni un notevole numero di pensionamenti con ulteriore peggioramento della situazione. Da sottolineare, ed è questo il fatto di maggiore gravità, che l’ ASL di Caserta sta provvedendo per la dirigenza medica con avvisi pubblici, mobilità e persino concorsi per tutti gli ospedali della provincia tranne per il Melorio mentre per il personale del comparto (infermieri ed ausiliari) l’ ASL tampona con contratti atipici, i cui beneficiari avranno prima o poi il privilegio di essere sanati ed assunti senza alcuna selezione pubblica così come accade troppo spesso in Italia.
- Il laboratorio di analisi funziona solo nelle ore diurne per mancanza di personale. L’attività notturna, abitualmente dedicata alle urgenze interne o di pronto soccorso, viene vicariata alternativamente verso i presidi di Marcianise e di Aversa con non poche ripercussioni organizzative e cliniche. La realizzazione dei nuovi locali per il laboratorio di analisi è stata bloccata.
- La Radiologia funziona h24 con personale ridotto e utilizzo della pronta disponibilità. A fronte di un solo apparecchio ecografico moderno e di buon livello, la maggior parte delle attrezzature sono vetuste; ci sono in dotazioni due diagnostiche di cui una senza scopia e attualmente ferma per un problema tecnico; quella funzionante trasferita da Capua è stata assemblata con pezzi di provenienza e di marca diversa come “Frankenstein”, ma le potenzialità sono ridotte per conseguenti problemi di natura meccanica; esiste un apparecchio TC monostrato, unico caso nell’ASL dove sono state acquistati apparecchi TC 64 strati in tutti gli ospedali. Perché la gara per l’acquisto della nuova TC è stata interrotta? Curiosa la vicenda dell’ortopantomografo: era in dotazione al reparto omologo di Capua ma non è stato trasferito a S. Maria e tutt’oggi giace chiuso in una stanza dell’ex Palasciano.
- La pediatria funziona solo al mattino con un ambulatorio e un servizio per l’obesità infantile.
- Gli uffici amministrativi sono aperti al pubblico e funzionanti solo la mattina e questo limita l’accesso delle utenze esterne.
Per quanto riguarda l’inquadramento legislativo, l’ASL ha presentato l’ atto aziendale in cui conferma l’Ospedale Melorio DEA I livello, ossia il nostro ospedale deve garantire oltre alle prestazioni di pronto soccorso anche le funzioni di osservazione, breve degenza e rianimazione, deve garantire interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia e cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica); devono inoltre essere assicurate prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini e trasfusionali.
TUTTO QUESTO SOLO SULLA CARTA, perché nella realtà l’Ospedale Melorio è abbandonato al suo destino e verrà progressivamente depotenziato man mano che si assottiglia la dotazione organica e non si risolvono tutti i problemi che si sono accumulati negli anni.
La città potrebbe perdere ancora una volta un’altra importante struttura di pubblica utilità e i sammaritani sarebbero costretti a ricorrere presso altri presidi per le urgenze, come il PS dell’AO di Caserta, attualmente troppo intasato con tempi di accesso incredibili o il PS dell’Ospedale di Marcianise verso il quale confluirebbero d’ufficio le ambulanze del 118.
Pertanto è opportuno mantenere alto il livello di attenzione nella sanità cosi come negli altri settori perché, grazie alla classe politica locale e alle amministrazioni che si sono succedute negli anni, S. Maria CV è diventata la cenerentola della provincia di Caserta.
Al sindaco avv. Antonio Mirra, massima autorità sanitaria del comune di S. Maria C.V., chiediamo di intervenire in modo energico in tutte le sedi istituzionali che contano, al fine di arrestare il declino del nostro nosocomio.
Santa Maria Capua Vetere 27.02.2017
I consiglieri del M5S al comune di S. Maria C.V.
Dott. Giovanni Rossi
Dott.ssa Teresa De Bernardo