Patto di stabilita’ e tesoreria unica, i comuni italiani cercano contromisure agli indirizzi di governo nell’assemblea dell’Anci, in corso a Napoli, dalla quale emergera’ un indirizzo unitario per gestire le finanze locali. C’e’ gia’ un dissenso unanime rispetto alla attuale forma di gestione delle risorse comunali. “Negli ultimi anni i comuni – spiega il sindaco di Torino, Piero Fassino – si sono dimostrati la parte piu’ virtuosa della pubblica amministrazione, nonostante abbiano subito piu’ tagli degli altri.

E’ incomprensibile continuare a penalizzare gli unici che hanno fatto la loro parte”. “Patto inaccettabile”, lo definisce il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Perche’ – aggiunge – e’ contro la solidarieta’ e accresce le disuguaglianze, non consente la ripresa dei cantieri, dello sviluppo delle imprese”. “Una maggiore liquidita’ nelle casse dei Comuni – per il sindaco di Bologna Virginio Merola – significa contribuire a determinare gli obiettivi di crescita. C’e’ un ritorno di centralismo e il governo Monti non e’ differente da altri”. Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno una revisione e’ necessaria. “Altrimenti – spiega – i comuni che hanno grandi problemi sui trasferimenti, rischierebbero di non fare investimenti e di bloccare l’economia sul territorio. E’ una situazione di blocco da superare per i cittadini e per l’economia del paese”. Il presidente dell’Anci Graziano Delrio tiene a sottolineare che non c’e’ un conflitto istituzionale in atto. “Da mesi chiediamo una revisione – dice il sindaco di Reggio Emilia – e siamo arrivati in prossimita’ dei bilanci senza nessuna notizia vera. Vogliamo aprire una stagione di maggiore responsabilita’ istituzionale ma nel rispetto reciproco”. E per i sindaci riuniti in assemblea a Napoli il ritorno alla tesoreria unica non puo’ rappresentare la soluzione. Per Alemanno e’ “una violazione del diritto costituzionale all’autonomia. Risposte diverse sono necessarie altrimenti sara’ difficile chiudere i bilanci”. Perplesso Fassino. “E’ un’operazione – spiega il sindaco di Torino – che sucita dubbi. Ai comuni viene chiesta di riscuotere le tasse anche per conto dello Stato e questi soldi non verrebbero gestiti da noi ma dalla tesoreria centrale”. Per Luigi de Magistris e’ uno strumento inaccettabile. “Metteremo in campo – anticipa – tutte le inizitive amministrative e anche giudiziarie per evitarlo”. Per Delrio il problema andrebbe sottoposto ai cittadini. “Chiederei – dice il sindaco di Reggio Emilia – se preferiscono che i soldi li spendano i comuni o lo stato centrale. In questi anni abbiamo dato dei soldi allo Stato, c’e’ un saldo positivo tra dare e avere con le casse centrali che nel frattempo non hanno contratto le loro spese”.

 

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