NAPOLI – “Sono fuori di me”, “sono incazzato”. Esordisce così in un’intervista al Mattino Antonio Bassolino, ex governatore campano: il Pd, dice, in Campania hanno “fatto delle liste deboli, segno di una chiusura interna” del partito, “persino il Pci dei tempi andati era più aperto verso gli intellettuali esterni e alla società civile”.
Sul risultato elettorale del Pd in Campania, Bassolino è “pessimista”: “Con questi nomi non funzionerà e se ne accorgeranno”, “come cittadino ed elettore voterò il mio partito”, ma “una volta entrato nella cabina farò molta fatica a mettere la croce sul simbolo del mio partito. Lo farò solo per rispetto alla mia storia politica”. “Quando la notizia del rischio di chiusura è stata data dai giornali”, dice a proposito di Fondazione Sud nata nel 2009 per suo impulso, “ho immaginato che qualcuno si facesse avanti per sostenerci, ma nessuno ha parlato. Nessuno, tra le persone impegnate nelle istituzioni, alla Regione e in Parlamento, o nel partito, si è dimostrato interessato a far resistere una voce come la nostra. Nessun segnale. Allora, meglio chiudere in un modo dignitoso con un debito sostenibile, che possiamo onorare”. E’ la prova, aggiunge, “che a Napoli non c’é abbastanza attenzione per luoghi di dibattito politico e culturale che dalla sinistra si aprano a tutta la città”.(ANSA).