Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Rosa D’ Amelio, dopo ampio dibattito, ha approvato a maggioranza, con il voto contrario dei gruppi di centro-destra e del M5S, la Delibera di Giunta regionale n. 685 del 6 dicembre 2016 “Adozione dell’aggiornamento del piano regionale per la gestione dei rifiuti (PRGRU) comprensiva di proposte di emendamento e di risoluzione. “L’atto che ci apprestiamo a votare oggi rappresenta l’aggiornamento del Piano Regionale per Gestione dei Rifiuti Urbani della Regione Campania (PRGRU), che va approvato dal Consiglio così come stabilito dal quadro normativo vigente ed in particolare espressamente prescritto dai commi due e sei dell’articolo 15 della Legge regionale 14/2016 approvata da questo Consiglio il 26 maggio scorso – ha spiegato il Presidente della VII Commissione, Gennaro Oliviero (Pd) – un aggiornamento necessario perché con la Legge regionale 14/2016 approvata da questo Consiglio ha inciso significativamente sull’assetto gestionale: un esempio per tutti sta nell’individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) della Campania”. “Mentre il piano del 2012 fa riferimento a un ATO unico regionale, con la Legge regionale 14/2016, gli ATO sono stati identificati in sette aree territoriali: le province di Napoli, Salerno, Benevento e Caserta, mentre quella di Napoli viene divisa in tre ambiti – ha proseguito Oliviero –   Ulteriore elemento, forse il più importante tra tutti questi, è la sentenza di condanna della Corte di Giustizia Europea del 16 luglio 2015, che ha condannato la Repubblica Italiana per la gestione dei rifiuti in Campania constatando che il ciclo industriale di trattamento e smaltimento dei rifiuti non era stato ancora completato. Quindi, c’è la necessità di dare risposta a tale sentenza di condanna, che si ricorda prevede un pagamento di 120 mila euro di multa al giorno, fino a quando non si adottano tutte le misure di adeguamento a questa sentenza, e dall’altro evidenzia che c’è una forte difficoltà nel realizzare impianti di una certa rilevanza in Regione Campania: in particolare stiamo parlando di termovalorizzatori e discariche, difficoltà causata dall’ormai annosa questione dell’emergenza Campania, della Terra dei fuochi, dell’interramento dei rifiuti che, di fatto, hanno fatto sì che oramai non è più possibile prevedere ulteriori impianti di questo tipo sul territorio campano, già abbondantemente provato dai disastri ambientali. Sulla base di tutte queste premesse, è risultata incontrovertibile l’esigenza di aggiornare questo piano, che per errori di valutazione fatti a monte e per difficoltà operative pratiche per la sua attuazione richiedeva una modifica. Per questo – ha proseguito Oliviero – è stata avviata la procedura di modifica nell’agosto 2015 attraverso la delibera di Giunta regionale n.381, che ha dettato le linee di indirizzo per la modifica del piano; essa in realtà detta le linee di indirizzo non solo per l’aggiornamento del piano, ma per tutte quelle azioni che in qualche modo possano consentire di uniformarsi alla sentenza di condanna della Commissione europea. È stato definito un gruppo di lavoro, formato da professionalità interne all’amministrazione: Direzione generale Ambiente della Regione Campania, dell’ARPAC e dell’Arcadis, oltre che della struttura di missione per le ecoballe. Pertanto – ha concluso – in sintesi, l’aggiornamento del PRGRU che ci apprestiamo oggi a votare in aula, decreta di fatto che il termovalizzatore di Acerra può soddisfare le esigenze non solo della nostra Regione, che sono state previste nuove discariche o l’ampliamento di quelle esistenti per soddisfare l’aumentato fabbisogno di rifiuto derivante dalla tritovagliatura e che, per realizzare ciò, è necessario tenere presente quanto stabilito dal comma 4 articolo 12 della Legge regionale 14/2016”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui