“Nel Piano sociale c’è troppo assistenzialismo e da solo non basta, non ci sono reali misure di sostegno al reddito e in quel Piano la matrice è preminentemente assistenzialistica”. Lo ha detto Luigi Cirillo, consigliere del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Politiche sociali, che oggi ha dato parere positivo sul Piano triennale. “Se si vuole battere la povertà, occorre risollevare e sostenere chi non ha un lavoro e quindi non ha la possibilità di dare sostegno a se stesso e alla propria famiglia – ha sottolineato – Viviamo in una Campania dove il rischio di povertà è al 37,7%, penultimi solo dopo la Sicilia che sta al 41%. Nel Mezzogiorno i tassi d’incidenza di povertà assoluta sono cresciuti dal 5% al 10%”. “In questo scenario l’unica soluzione è il reddito di cittadinanza – ha affermato – perché è una misura non solo funzionale ai risvolti occupazionali, ma anche a ridare dignità al cittadino ed eliminare le condizioni di povertà”. “E’una cosa ben diversa da ciò che realizzò Antonio Bassolino perché in quel caso si trattava di un mero assegno alle famiglie disagiate – ha spiegato – il M5S punta a sostenere un soggetto considerato povero non da noi, ma dall’Europa che considera chi non arriva a 780 euro al mese”. “La proposta del Movimento 5 Stelle sul reddito di cittadinanza prevede che un soggetto percepisca un reddito e sia a disposizione della collettività per lavori di utilità sociale qualora ve ne sia bisogno – ha aggiunto – Il soggetto viene chiamato a fare corsi di formazione e riqualificazione professionale in attesa di un’occasione di al lavoro da parte del centro per l’impiego”. “Se la proposta viene rifiutata, il reddito di cittadinanza si dimezza e al terzo rifiuto si perde”. “Per noi la politica sociale – conclude Cirillo – significa predisporre misure che ridiano dignità alle persone che versano in stato di povertà”.

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