NAPOLI – “Sono profondamente e dolorosamente disgustato dalle parole della Ministra, che forse ha giudicato lo stato del carcere partenopeo prendendo come pietra di paragone un lager nazista”. E’ quanto afferma, in una nota, il deputato del Pdl Alfonso Papa, che nella casa circondariale partenopea ha trascorso 101 giorni da detenuto e che si è recato in visita ispettiva lo scorso 20 luglio. “A Poggioreale il sovraffollamento è esplosivo – evidenzia Papa – parliamo di 2600 detenuti dove potrebbero starne 1350.

Nel corso dell’ultima visita insieme al collega Renato Farina ci siamo intrattenuti a parlare con diversi detenuti – continua il deputato – i quali, nonostante la presenza della polizia penitenziaria, hanno denunciato le condizioni detentive inumane e gli abusi all’ordine del giorno”. “E’ un carcere dove le ore d’aria al giorno sono soltanto due, la metà di quanto è di solito previsto negli istituti penitenziari. Ci sono celle dove i detenuti di notte fanno i turni per raccogliere l’acqua che esce dalle condutture. I bagni si trovano nello spazio comune alla cucina”. “Il cibo è di qualità scadente e i detenuti sono costretti a comprare ogni cosa di tasca loro e a caro prezzo – continua Papa – Ci sono detenuti che non riescono a telefonare alle loro famiglie, stranieri che non hanno mai visto l’avvocato d’ufficio. Nelle camere d’attesa per i colloqui una volta, da detenuto, ho contato 60 persone in meno di venti metri quadrati. D’estate poi le temperature rendono la sopravvivenza in cella intollerabile. Ci sono così tanti letti che non c’é lo spazio minimo per muoversi”. “Che cosa ha visitato la Ministra Severino? – aggiunge Papa – me lo chiedo perché non voglio pensare che dopo aver visto Poggioreale possa aver pronunciato quelle parole. La Ministra dice che si tratterebbe di un mito negativo da combattere. Intanto la stampa estera, come emerge dall’Osservatorio sulle carceri italiane nei mass media stranieri che abbiamo presentato la scorsa settimana insieme a Klaus Davi, annovera Poggioreale come il peggior carcere italiano. Probabilmente è una percezione distorta comune, dei detenuti e dei giornalisti. La Severino invece c’ha visto giusto”, conclude il deputato del Pdl.

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