NAPOLI – “La Regione Campania non può più sottrarsi dallo stanziare risorse proprie e certe per almeno 20 milioni di euro nel bilancio 2013 in corso di approvazione in Consiglio regionale. Parlo di risorse nuove per far ripartire i servizi, non mi riferisco al debito già contratto con gli Ambiti sociali (e quindi con i Comuni) e con le Asl dal 2010 ad oggi per interventi di natura assistenziale e sociosanitaria di fatto erogati ma non pagati da Palazzo Santa Lucia, poiché mai iscritti negli esercizi finanziari di questi anni”.

E’ la posizione del coordinatore regionale del Pdl, senatore Nitto Francesco Palma, alla vigila della discussione in aula del documento contabile della Regione. “Si sta scherzando con il fuoco – prosegue Palma – la giunta Caldoro, in particolare l’assessore Ermanno Russo e la presidente della Commissione Politiche Sociali Antonia Ruggiero, hanno fatto un ottimo lavoro sin dal 2010 nel settore dei servizi alla persona, riformando la governance territoriale ed affrontando con profitto la questione del sociosanitario in Campania, ma adesso deve capire che questo bilancio è uno snodo essenziale che deciderà il rilancio o la morte clinica delle politiche sociali nella regione. Senza appostare risorse certe, per competenza e non per cassa, sui capitoli del sociale, la Campania non soltanto perderebbe fondi nazionali già ripartiti dal Governo, 52 milioni di euro per il 2013, ma finirebbe per affamare drammaticamente Comuni (riuniti in Ambiti sociali) ed Asl, cosa che in parte sta già avvenendo”. “I Comuni hanno seguito in questi tre anni con spirito di responsabilità le indicazioni che provenivano dalla Giunta regionale, ma adesso sono allo stremo. Gli Enti locali hanno anticipato con propri fondi la copertura finanziaria per non interrompere i servizi sociali e sociosanitari – spiega – ora però attendono i fondi regionali che spettano sia a loro che alle Asl dalla Regione. Regione che in tutti questi anni ha ricevuto i fondi nazionali ma che per ragioni legate a scelte politiche e anche al Patto di stabilità interno, non ha mai iscritto in bilancio, creando oggi un debito di circa 240 milioni di euro, frutto di obbligazioni contratte con Ambiti ed Aziende sanitarie locali. Una situazione che rischia di finire in cancrena, anche perché le imprese sociali del terzo settore altrettanto responsabilmente hanno prestato la loro opera e vantano ora un credito dagli Ambiti e dalle Asl”. “Servono reiscrizioni immediate, da non confondere con le nuove risorse a cui mi riferivo prima e che risultano indispensabili per sbloccare i fondi nazionali del sociale e della non autosufficienza già stanziati dal Ministero, evitando allo stesso tempo di contrarre un ulteriore debito anche per il 2013 – sottolinea – La Giunta regionale infatti ha approvato, non più tardi di un anno fa, la delibera 50 sul sociosanitario che stabilisce la compartecipazione dei Comuni alla spesa sociosanitaria attraverso la copertura finanziaria di Palazzo Santa Lucia”. “Senza questo doppio stanziamento, i 20 milioni subito nel bilancio 2013 e le reiscrizioni in un secondo momento per il debito, la Regione abdicherebbe colpevolmente alla sua funzione di ente responsabile, per dettato costituzionale, alla programmazione dei servizi sociali, e causerebbe danni permanenti alle finanze di Comuni e Asl oltre che alle proprie – conclude – La miopia di chi ha gestito le casse regionali in questi mesi, infatti, ha spinto la Giunta a dirottare su altre settori i fondi del sociale, anche quelli decisi per legge con l’aumento del bollo auto e portati via con variazione di bilancio in barba allo scopo della tassa, e sta trascinando nel baratro il welfare campano e la Regione stessa”.

 

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