“Finalmente, dopo alcuni, anni nominato il presidente della Autorità portuale di Napoli. Con l’indicazione del presidente sono superati i poteri commissariali e si potrà avviare una attività di programmazione e realizzazione per i prossimi anni. Auguri al professore Pietro Spirito”. Cosi Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale, intervenie sulla vicenda porto con un video su facebook “Si dovrà intervenire nella più grande economia della Campania, la portualità e la logistica sono una risorsa per il Mezzogiorno, una sfida nel Mediterraneo. Ci dobbiamo però interrogare, per oltre un ventennio c’è stato il blocco, litigiosità, le opere ferme, un sistema a rilento. Da presidente della Regione Campania immaginai e poi finanziammo i due grandi Progetti per il porto di Napoli e quello di Salerno, oltre 500 milioni di investimento pubblico. Si parla ancora di quello perché, ad oggi, sulle risorse nulla di nuovo”. “La Regione aveva ed ha il compito della programmazione poi alle Autorità portuali, che sono autonome, tocca realizzare. Salerno – ricorda Caldoro – ha avuto una grande spinta ed ha raggiunto gli obiettivi, Napoli è rimasta bloccata. L’autorità portuale di Salerno, che è autonoma dalla Amministrazione comunale ed è stata una fortuna perche altrimenti si sarebbe parlato di un’altra incompiuta, ha lavorato bene. Ha lavorato bene Andrea Annunziata e la sua struttura. Gli stessi progetti con due velocità diverse”. “Adesso per il futuro dobbiamo accelerare, lavorare e superare la logica dei porti separati. Nella riforma Delrio c’è questa impostazione ma dobbiamo fare di più. Napoli, Salerno, Castellammare non possono ragionare singolarmente ma insieme. Gli altri, i buoni esempi, devono contaminare Napoli e Napoli non dovrà affossare Salerno”. “Si cresce con uno sguardo unitario, a Delrio proposi una unica autorità campana. La partita si gioca nel Mediterraneo e non possiamo alimentare concorrenza in casa nostra o immaginare di farla con Civitavecchia. Il mercato è quello dei grandi transiti internazionali. C’è un passo avanti, ma bisogna fare di più affinché la portualità generi più economia e posti di lavoro” conclude Caldoro.