A meno di ventiquattro ore dalla fine del Consiglio Comunale che, con il voto sulla manovra di riequilibrio di bilancio, ha salvato l’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Figliolia, i movimenti cittadini “Noi Re(si)stiamo Qui”, “DiversaMenteGiovani” e “GenerAzione Flegrea” accusano la classe politica puteolana di aver deciso le sorti della città in stanze chiuse, senza dare motivazioni alla cittadinanza che merita di sapere come stanno realmente i fatti. Inutile premettere che la manovra di riequilibrio di bilancio si è trasformata in Consiglio Comunale in un voto politico per l’attività complessiva dell’amministrazione Figliolia. Votato con 16 favorevoli ed un solo contrario, l’atto mette al sicuro l’ente dal commissariamento, paventato fino a qualche ora prima. «La verità su ciò che è accaduto nelle ore precedenti al Consiglio Comunale – si legge in una nota delle associazioni – probabilmente non la conosceremo mai. Sappiamo bene che alcuni consiglieri fino a qualche ora prima erano ben determinati a votare contro la manovra di riequilibrio, perché volevano mettere fine all’esperienza Figliolia. Tanto è vero che, con il documento che “i dissidenti” hanno prodotto qualche settimana fa non si dava assolutamente spazio a possibili riconciliazioni e si evince forte un’accusa al primo cittadino, quando gli stessi parlano di “logiche di spartizione e singolari interessi”. Per non parlare delle parole al veleno con cui hanno commentato i quattro anni e mezzo trascorsi, come se non avessero mai condiviso l’azione amministrativa messa in campo. Ebbene è accaduto che questi, a due ore dal Consiglio Comunale, si sono rinchiusi in una stanza e, come per miracolo, hanno trovato un accordo. Vorremmo sapere le motivazioni di questo cambio improvviso di idea da entrambe le parti. La città deve sapere qual è stato l’oggetto della mediazione». I movimenti accusano anche la maggioranza di essersi servita di una parte dell’opposizione che, strumentalmente, con la singolare presenza nel penultimo consiglio comunale, ha assicurato che l’assise prendesse inizio e, nella giornata di ieri, si è preoccupata che il sindaco avesse i numeri per farcela, prima di lasciare Palazzo Migliaresi. «Non abbiamo paura – continua la nota – di affermare che queste persone che tengono in ostaggio un’intera città hanno un nome ed un cognome. Sono Vincenzo Figliolia in qualità di sindaco e mediatore, Salvatore Maione, storico del centrodestra pronto a fare la stampella dell’amministrazione e la coppia formata da Tito Fenocchio ed Elio Buono, i due portavoce del gruppo dei “dissidenti” ma anche i primi a cambiare idea secondo non si sa quale logica. Ecco la città è nelle mani di queste quattro persone. Siamo sinceramente preoccupati e chiediamo che a Pozzuoli sia alta l’attenzione da parte di tutti gli organi istituzionali e sociali. In città ci sono grandi interessi, che partono dal Rione Terra, passando per il completamento del Porto e finendo all’area Waterfront, per la quale ancora oggi non ne conosciamo il futuro. Sono centinaia di milioni di euro che dovranno essere gestiti nell’interesse della collettività. Esclusivamente della collettività».

 

 

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