Pressioni per sostituire il dirigente della Asl Napoli 3, presunti scambi di favori e una serie di annotazioni che potrebbero far configurare il reato di voto di scambio. Sono queste le ipotesi, tutte da verificare, che hanno indotto i magistrati della procura di Napoli – il sostituto Giancarlo Novelli e il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino – a inviare stamattina i militari della Guardia di Finanza finanziari nell’ufficio di Boscoreale (Napoli), all’interno della sede del Partito democratico, dell’ex consigliere regionale di Dc e Pd Francesco Casillo.
Francesco Casillo, 75 anni, è padre di Mario Casillo, attuale capogruppo del Pd al Consiglio regionale della Campania.
La perquisizione era mirata alla ricerca di documenti, anche su supporti informatici, relativi a eventuali ”sollecitazioni ricevute e, a sua volta, effettuate” nei confronti di esponenti politici, dirigenti della Regione Campania e delle Aziende sanitarie locali ”finalizzate a far conseguire, in cambio la promessa di voti e del sostegno politico al figlio Mario e ad altri candidati da lui appoggiati, utilità di varia natura a soggetti in grado di assicurare i voti e i consensi”.
Francesco Casillo è indagato per tentativo di concussione, voto di scambio e traffico di influenze. Per quanto riguarda la presunta concussione – relativa alla nomina del dirigente della Asl Napoli 3 – l’esponente politico risulta indagato in concorso con Enrico Coscioni, consulente per la sanità del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Coscioni è stato coinvolto nella prima fase dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nelle nomine dei dirigenti delle Asl campane.(

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