NAPOLI – Caldoro scrive a Monti: la Costa Concordia, naufragata all’isola del Giglio, in provincia di Grosseto, nel gennaio 2012, può essere smantellata nei porti della Campania. “Il sistema portuale della Campania – si legge nella manifestazione di disponibilità che il presidente della Regione, Stefano Caldoro, ha inviato al Governo e alla Protezione civile – dispone di infrastrutture per attività di navalmeccanica in perfetta efficienza, in grado di poter assolvere con operatività immediata ai compiti previsti per la demolizione della Costa Concordia”.

Caldoro evidenzia nel testo “l’immediata disponibilità del sistema portuale territoriale” per valutare “ogni possibile soluzione ed elaborare un piano ad hoc volto a offrire ogni utile contributo alla risoluzione del problema”. Smantellare la Costa Concordia nei porti della Campania – è il ragionamento che si fa a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione – contribuirebbe a portare nuovo lavoro e occupazione per un settore traino dell’economia regionale. Al documento inviato al Governo, sono allegate le schede tecniche dell’Autorità portuale di Napoli relative sia al porto del capoluogo partenopeo sia a quello di Castellammare di Stabia. Le relazioni tecniche evidenziano che entrambe le strutture sono “pienamente in grado di poter ospitare le attività di demolizione della Costa Concordia”. Entrambi gli scali hanno rilevanza economica internazionale e sono dotati di quanto occorre per occuparsi dello smantellamento della nave da crociera, il cui relitto attualmente sulla cosa dell’isola del Giglio.

 

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