NAPOLI – Primarie per i parlamentari, rinnovo della classe dirigente, partecipazione delle persone alle decisioni. E’ quanto hanno chiesto i Giovani Democratici della Campania che questa mattina a Napoli – in contemporanea alle altre federazioni regionali – hanno presentato “Alta Partecipazione”, un documento nazionale che rappresenta il contributo dei giovani under 30 del Pd alle primarie del centrosinistra e a chi si candidata a governare il Paese.

All’appuntamento hanno partecipato: Antonella Pepe, segretario regionale Gd; Michele Grimaldi, coordinatore segreteria nazionale Gd; e i segretari provinciali: Marco Sarracino, Napoli; Vincenzo Pedace, Salerno; Pasquale Stellato, Caserta; Pio Antonio Petrone, vicesegretario Benevento. “Non resteremo a guardare. Per tutti il cambiamento passerà dalla partecipazione delle persone alle decisioni istituzionali. Questa volta non basterà qualche trovata mediatica, se esistono ancora enormi differenze tra la “destra” e la “sinistra” è tempo di dimostrarlo. Chiederemo che tutti i gruppi consiliari Pd, di qualsiasi istituzione, pubblichino in rete i bilanci per una maggiore trasparenza così come già fa il partito” si legge nel documento. “E’ irresponsabile andare al voto con questa legge elettorale. Occorre quanto prima restituire ai cittadini la scelta dei loro rappresentanti e ritornare ad un vincolo di rapporto territoriale per gli eletti. L’idea che qualcuno ha, nel caso non venga cambiata la legge, di comporre le liste in base alle percentuali delle primarie non ha nulla di nuovo né di innovativo, anzi: è la più becera espressione della vecchia politica. Le primarie, che dovranno essere di coalizione e non una conta interna – continuano i Gd – siano un confronto vero sui problemi e le speranze del Paese, non percentuali e nomine dall’alto”. “Un futuro governo di centrosinistra non dovrà comprendere ministri con troppe stagioni alla spalle. I gruppi parlamentari dovranno essere largamente rinnovati attraverso il rispetto del vincolo dei tre mandati” aggiungono. “Basta coi doppi e tripli incarichi! Riproporre i medesimi candidati ad ogni livello è un limite dei partiti, non il volere degli elettori. Serve uscire dai pacchetti di consenso che sedimentano nei territori in modo opprimente e investire in una nuova classe dirigente. Chiediamo la riduzione dei costi e delle dimensioni delle istituzioni. In tempi di crisi – e non solo – la sobrietà e l’efficienza devono tornare a guidare l’attività degli amministratori della cosa pubblica. Per i cittadini è purtroppo sempre più difficile trovare le differenze”, hanno concluso i Gd.

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