Cosa c’è sotto via De Gasperi? O meglio: di che entità è il vuoto, che si trova sotto la strada dove lo scorso 3 Agosto, si è verificato uno sprofondamento? Per rispondere alle domande si lavora incessantemente da 15 giorni, in un continuo confronto con esperti e tavoli istituzionali in Regione, Prefettura e Protezione Civile. Al momento vi è anche l’acquisizione di una serie di dati storici locali, che servono a completare il complicato puzzle. “E’ mio dovere in qualità di Primo Cittadino, capire bene cose c’è sotto la strada prima di intervenire e sapere come intervenire a seconda dell’entità di quello che c’è. – dice con preoccupazione il sindaco Ludovico De Luca- Lo scorso 11 Agosto, al tavolo tecnico, che avevamo chiesto in Prefettura, abbiamo invitato la Protezione Civile regionale, che ha mezzi ed uomini competenti a sua disposizione, ad effettuare l’intervento di messa in sicurezza. Il nostro obiettivo è solo quello di intervenire con competenza, premesso che quello che è accaduto in via De Gasperi non è un caso isolato, non possiamo trattare quello sprofondamento come un collasso stradale da infiltrazione d’acqua. E’ mio dovere fornire rassicurazioni ai miei Cittadini e sono il primo a chiederle a tutti gli Enti preposti. Non possiamo essere lasciati soli in questo frangente così importante!” Intanto a qualche domanda ha già parzialmente risposto uno studio commissionato tempestivamente dall’Amministrazione comunale, “Prospezioni geofisiche di tomografia geoelettrica” supportato da una serie di scatti fotografici e da un filmato, che fa vedere cosa c’è nelle viscere sotto via De Gasperi. C’è poi anche una ricerca storica effettuata esaminando i faldoni delle concessioni edilizie delle costruzioni della zona. Da alcune di esse emerge che già nel 1982, c’era la perfetta conoscenza di una cava di 800mq attigua a quella di via De Gasperi, che è a forma di imbuto “ma molto più grande”. Le due cave sono connesse tra loro da un cunicolo. Quella di via De Gasperi potrebbe, quindi, non essere una frana casuale, ma è importante tenere conto di tutta la conformazione geofisica del sottosuolo qualianese e se vi sono dei cunicoli, che mettono in connessione le cave e quante sono le stesse cave. A memoria degli anziani del paese, sotto al suolo di Qualiano vi sarebbero delle cavità completamente vuote, i cosiddetti “monti di tufo”, cave da cui un tempo si è estratto il tufo e sulle quali dopo anni di dismissione dell’attività estrattiva si è poi edificato. Sulla questione è stato attivato anche il C.O.C. (Centro Operativo Comunale), una sorta di unità di crisi, che si è già riunita una volta, mentre al momento il Sindaco e l’Amministrazione stanno valutando di chiedere lo stato di calamità. “E’ nostro dovere prevenire nuovi episodi di sprofondamento e lo possiamo fare solo sapendo cosa c’è veramente sotto i nostri piedi”, chiosa il sindaco De Luca.

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