Questa mattina il giornalista di “Striscia la Notizia”, Luca Abete, ha approfondito con il Sindaco di Acerra Raffaele Lettieri la questione del servizio di refezione scolastica delle scuole dell’infanzia, bloccato per controverse legali. Il primo cittadino durante un colloquio chiaro con Abete ha chiarito: «La vicenda rappresenta il costo ingiusto ma necessario per garantire la legalità. Il Comune di Acerra ha dimostrato il proprio orientamento, appostando in bilancio le somme necessarie per il servizio e siccome si tratta di una gara d’appalto del valore superiore ai 250mila euro, di tutto il procedimento se ne occupa la Stazione Unica Appaltante». Durante l’intervista di questa mattina è stata ricostruita la vicenda: la Stazione Unica Appaltante ha trasmesso l’elenco degli aggiudicatari all’Ente di Acerra, il Comune ha affidato il servizio alla prima ditta aggiudicataria, in sede di verifica dei requisiti è stato revocare l’affidamento. Si è proceduto ad affidare il servizio alla seconda ditta, anche in questo caso durante la fase di verifica dei requisiti ci sono stati dei problemi. «Siamo in questo momento dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale – ha sottolineato il Sindaco Lettieri – domani 15 gennaio 2015 il giudice amministrativo entra nel merito. Si è aperto un procedimento dinanzi al Tar e al Consiglio di Stato sia per la prima ditta che la seconda. La prima è stata esclusa definitivamente, per la seconda il Consiglio di Stato ha rinviato tutto al Tar». Alla domanda di Abete sulla possibilità di frazionare l’appalto, il Sindaco Lettieri ha chiarito: «Frazionare un appalto è un reato. Non si può fare. Rischiamo addirittura di trovarci con due affidatari per la stessa gara». Prima di finire l’intervista, il Sindaco ha ribadito a Luca Abete: «La nostra volontà è stata espressa chiaramente. Dobbiamo spiegare ai genitori, che troveranno il modo di trasferirlo ai propri figli, che la vicenda è ingiusta ma rappresenta il costo necessario per garantire la legalità. Legalità necessaria per l’Amministrazione. Non è giusto per i bambini, lo so, domani attendiamo la pronuncia del Tar. I bambini di Acerra sono i miei bambini, e mio figlio soffre dello stesso problema perché frequenta la scuola pubblica dell’infanzia, io sono un genitore che soffre le stesse difficoltà degli altri genitori di Acerra».