Prosegue l’operazione “salvataggio trombati” dei candidati Pd alle ultime regionali. Dopo la nomina di Angela Cortese a consulente per il settore scuola e di Giulia Abbate nel cda della Soresa, Vincenzo De Luca corre in soccorso anche del napoletano Gino Cimmino. Il governatore è intenzionato a chiamare nel suo staff il coordinatore della segreteria regionale dem. Cimmino ha partecipato alla disputa elettorale per un posto nel parlamentino campano senza centrare l’obiettivo. Ma a breve, salvo ripensamenti dell’ultim’ora, sarà ripescato da De Luca e farà parte della corte del presidente della Regione. Rinfoltirà la pattuglia dei miracolati composta per ora dalla napoletana Cortese e della sannita Abbate, entrambe consiglieri regionali uscenti non rielette. Balza agli occhi, ma ormai non fa più notizia, che ancora una volta restano a mani vuote gli esponenti democrat casertani (candidati e dirigenti), finora completamente snobbati, per usare un eufemismo, dal governatore. Tornando a Cimmino bisogna riconoscere che vanta di un lungo cursus honorum. Oggi componente dell’Area Riformista e vicino all’eurodeputato Massimo Paolucci, è stato consigliere comunale nella sua città, Somma Vesuviana, nelle fila del Pds, successivamente responsabile della formazione nella segreteria provinciale dei Democratici di Sinistra e poi responsabile organizzazione dei DS. È stato eletto nella prima Assemblea Nazionale del Partito Democratico nell’ottobre 2007. Nel luglio 2012 è diventato segretario provinciale del Partito Democratico di Napoli. Nel novembre 2013 è stato candidato alla segreteria provinciale, ma si è fermato al 34% dei voti, lasciando campo libero a Venanzio Carpentieri. Alle ultime elezioni regionali è sceso in campo senza successo nella lista Pd della provincia di Napoli. Insomma ha tutte le carte in regola per dare una mano a De Luca. La sua eventuale nomina nello staff presidenziale non sarebbe avvolta da una nube di dubbi e un vespaio di polemiche come avvenuto per l’incarico conferito a Bruno Cesario a dirigente regionale con il compito di coordinare la sede della Regione Campania a Roma e di occuparsi inoltre dei rapporti con il Cipe, il Parlamento e il sistema delle conferenze. Cesario ha un pedigree politico molto diverso da Cimmino. È stato sottosegretario con il governo Berlusconi ed ex parlamentare del gruppo dei Responsabili (quello di Scilipoti, per capirci) ed è un fedelissimo di Ciriaco De Mita, di cui è stato vice quando il re di Nusco era segretario regionale della Margherita. Alla Camera Cesario era compagno di banco di De Luca prima e Bonavitacola poi. Ancora una volta si trovava nel posto giusto al momento giusto. Che paraculo.
Mario De Michele