“È stata finalmente pubblicata dopo una vicenda giudiziaria di cinque anni relativa a fatti del 2008, la sentenza di 142 pagine sulla ormai famosa vicenda della nomina di un ‘Project Manager’, nell’ambito del gruppo di lavoro incaricato della redazione di un progetto preliminare per un termovalorizzatore, costituito tutto da dipendenti pubblici per ragioni di risparmio e di rigore amministrativo. La sentenza in questione ribadisce che l’abuso d’ufficio consiste in un ‘reato linguistico’”: Vincenzo De Luca, candidato del centrosinistra per la presidenza della Regione Campania, commenta così le motivazioni – depositate ieri dal tribunale di Salerno – della sentenza che lo ha condannato in primo grado per abuso d’ufficio. Il ‘reato linguistico’, prosegue l’ex sindaco di Salerno, consiste “nell’aver nominato – anziché un ‘coordinatore’ del gruppo di lavoro – un project manager, figura non presente nella normativa generale in materia d’appalti. Viene ribadito, dunque, che l’abuso d’ufficio consiste nella (come recita la sentenza) ‘adozione di un atto amministrativo con motivazione di mero stile'”.