“La politica ha sempre dovuto affrontare la scelta tra l’essere e l’apparire, tra la realtà ed i suoi surrogati che spesso rappresentano l’unica arma nelle mani dei guitti che calcano la scena politica”. Lo dice, in una nota, il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Gal, ma eletto in Campania nelle liste del Pdl-Fi. “Per l’ennesima volta – spiega il parlamentare – sono costretto a ribadire la completa estraneità di Raffaele Fitto alle iniziative che ho intrapreso, con largo anticipo temporale rispetto alle vicende politiche nazionali (ed ai travagli di Forza Italia), in Campania”. Una “distanza temporale” che, per D’Anna: “pone le mie contestazioni alla giunta Caldoro ed ai nominati dirigenti di FI al riparo da ogni mistificazione dei fatti o accostamento col nome di Fitto. Una evidenza tanto semplice che può essere ben compresa anche dal corifero esponente dell’ala caldoriana, sen. Ciro Falanga”. Per quel che “riguarda Nicola Cosentino che sconta, in attesa di giudizio, l’isolamento e la galera preventiva”, sembra del tutto evidente, chiarisce il senatore del Gal: “come egli non possa, in alcun modo, influenzare scelte o orientare l’elettorato. Ci tengo a ribadire, al contempo, la bontà di una battaglia che come iscritto al partito radicale si schiera contro l’uso e l’abuso della carcerazione preventiva. D’altronde il mio rapporto con Cosentino non esorbita il livello amicale così come quello che credo leghi o abbia legato, in passato, il senatore Cuomo, la senatrice Saggese e il segretario regionale del Pd Tartaglione ai vari Ferrandino, Natalizio, Diana e Fabozzi. Il che non autorizza nessuno ad estrapolare altre considerazioni di natura politica”. “Tanto chiarito – conclude D’Anna – converrà dire, una volta e per tutte e senza remora alcuna a Vincenzo De Luca, che i nostri voti, come le nostre persone, sono al di sopra di ogni sospetto e certamente non saranno mai nella disponibilità di coloro che piegano i propri atteggiamenti politici alla strumentale convenienza del momento”.