Bye bye primarie. Come anticipato da Campania Notizie già da molti mesi, la scelta del candidato governatore della Campania non passerà attraverso un’investitura popolare. La segreteria regionale del Pd è fortemente orientata a superare le primarie previste per il prossimo 22 febbraio, indicando con un’ampia maggioranza il nome di Gino Nicolais. In base allo statuto del partito, l’assemblea può revocare, con il 65% dei voti, le primarie e far convergere il partito su un candidato unitario. Il presidente del Cnr si è detto “pronto a dare una mano per la Regione Campania”, a patto che il Pd si muova in direzione di un nome unico condiviso. Un percorso che, dopo l’indicazione (diktat?) giunta da Roma, appare obbligato. Nessuna componente campana dei dem oserebbe opporsi alla suprema volontà di Matteo Renzi. Per bocca di Luca Lotti e Lorenzo Guerini, il premier ha chiaramente detto a Vincenzo De Luca che non ci sono le condizioni politiche per essere candidato per le sue note vicende giudiziarie. Ma ha anche fatto capire, senza tanti fronzoli, che non avrebbe consentito che le primarie si trasformassero in una resa dei conti interna al gruppo dirigente campano. L’assemblea per sancire la morte delle primarie potrebbe essere fissata già tra giovedì e venerdì (12 e 13 febbraio) dal presidente regionale del partito Stefano Graziano. La discesa in campo di Nicolais spazzarebbe via d’un colpo le candidature già formalizzate di De Luca, Andrea Cozzolino, e Gennaro Migliore del Pd, Marco Di Lello del Psi e Nello Di Nardo (Idv). Lasciatecelo dire: Campania Notizie ha anticipato da mesi che alla fine, al netto dei tatticismi e delle chiacchiere, le primarie non si sarebbero tenute. E il nome del candidato alla presidenza della Regione sarebbe stato calato da Roma. Siamo dotati di doti divinatorie? O siamo straordinariamente bravi? Niente di tutto ciò. Bastava poco per prevedere che il Pd campano sarebbe stato una colonia di Roma. Ancora una volta.
Mario De Michele
