“Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, continua fare il pesce in barile e a non rispondere, nel merito, ai puntuali rilievi che la Commissione europea ha fatto alla sua gestione dei rifiuti in un documento notificato all’Italia il 4 febbraio scorso. Oltre alla conferma della condanna dell’altro ieri, questo report della Commissione, potrebbe costare all’Italia la salatissima multa di circa 300 milioni di euro da parte della Corte europea, il prossimo 2 dicembre”. Cosi’ il vicepresidente Pd al Parlamento europeo e componente della Commissione Ambiente, Massimo Paolucci. “Dal 2010 ad oggi, in oltre 1500 giorni, Caldoro quanti impianti ha realizzato? Nessuno. Quante discariche ha aperto? Nessuna. È aumentata a sufficienza la raccolta differenziata nell’area metropolitana di Napoli? Assolutamente no. Si è fermato il costosissimo trasporto dei rifiuti fuori regione e all’estero? Niente affatto, è addirittura aumentato. Sono questi i rilievi che l’Europa fa oggi alla Campania. Ma il ‘risanatore’ Caldoro è incorreggibile: tante parole, zero fatti”, aggiunge Paolucci. “Ha ragione il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a dire che dobbiamo fare ogni sforzo possibile per evitare la sanzione che la Corte potrebbe applicare il prossimo 2 dicembre. Sarebbe un disastro per la Campania. Per avere ancora qualche residua possibilità di scongiurarlo – conclude – dobbiamo innanzitutto prendere atto tutti della gravità della situazione, iniziare a parlare un linguaggio di verità e comportarci di conseguenza, altrimenti non saremo mai in grado di affrontare e risolvere nessuno dei gravi problemi che affliggono la nostra Regione”