NAPOLI – “Per risolvere in via definitiva il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania non vi è una via alternativa a quella dell’impiantistica. Quest’anno sono state prodotte un milione e 400mila tonnellate di rifiut,i di cui 600mila smaltite al termovalorizzatore di Acerra, 250mila nelle ultime discariche aperte di Savignano e San Tammaro e 550mila fuori regione.
Anche se vi fosse una raccolta differenziata del 65%, il livello previsto dal Piano condiviso con l’Unione Europea, e si consolidasse progressivamente la diminuzione della produzione dei rifiuti da parte dei cittadini, ci sarebbe bisogno di smaltire circa un milione e duecentomila tonnellate di rifiuti composti di materie non recuperabili. C’è bisogno sicuramente di impianti di compostaggio, ma questi servirebbero esclusivamente al trattamento della frazione organica derivante dalla differenziata che rappresenta il 30-35% del totale dei rifiuti prodotti complessivamente. Non è realistico sostenere che con gli impianti di compostaggio possiamo evitare le discariche o gli inceneritori“. Così l’assessore all’Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, in merito alle notizie riportate dalla stampa.
“Per quanto riguarda la gara per il termovalorizzatore di Napoli Est, – ha precisato Romano – la procedura è tuttora in cors, e la localizzazione dell’impianto, prevista in base ad un accordo interistituzionale e dalla legge, può essere messa in discussione solo da un atto analogo a quello che servì ad individuare il sito e cioè un documento condiviso da presidente del Consiglio ministri, presidente della Regione e amministrazione comunale che deve superare l’attuale localizzazione individuandone un’altra“.
“In merito alla realizzazione degli impianti di compostaggio sull’intero territorio campano – ha proseguito Romano – la Regione è pronta a fare la propria parte e a valutare con sollecitudine il rilascio delle autorizzazioni necessarie, come previsto dalla normativa vigente. Al momento non abbiamo avuto richieste specifiche di autorizzazione. E’ il caso di ricordare, però, che al momento gli unici impianti funzionanti (Salerno ed Eboli) e quelli in fase di ultimazione (Giffoni Valle Piana e S. Tammaro) sono tutti promossi e finanziati dalla Regione”.
“Non è vero poi – ha aggiunto l’assessore regionale – che non vi sia più spazio per lo stoccaggio presso gli impianti Stir: i rallentamenti degli ultimi giorni sono dovuti esclusivamente ai turni ridotti di lavorazione degli impianti per le festività natalizie. Le lunghe attese di questi giorni davanti agli impianti sono state causate soprattutto dall’organizzazione della raccolta di molti Comuni, compreso quello di Napoli, che hanno effettuato la raccolta nei giorni festivi solo parzialmente e pertanto, nei giorni successivi, hanno organizzato raccolte eccezionali per recuperare i rifiuti accumulati nelle strade con conseguente incremento dei mezzi in attesa agli STIR. In particolare, per quanto riguarda il Comune di Napoli, il 31 dicembre e il primo gennaio non c’erano mezzi di Asia in attesa di conferimento davanti agli impianti. Il 31 dicembre, infatti, presso gli impianti di Giugliano e Caivano è stata data possibilità di scarico ai mezzi di altri Comuni già in attesa di conferimento per il giorno successivo”.
“Il 1° gennaio – ha concluso Romano – si è verificata la stessa scena con l’assenza dei mezzi di Asia: il conferimento è stato pari ad appena 630 tonnellate. Allo stato attuale – ha concluso l’assessore regionale – non risultano disagi per il conferimento agli Stir: le uniche difficoltà sono quelle relative alla protesta in atto da parte dei dipendenti Asìa che non sfruttano, deliberatamente, la precedenza assegnata ai loro mezzi. Un ulteriore miglioramento si registra nello stoccaggio della frazione secca degli impianti: sono circa 9.000 le tonnellate stoccate, contro le 14mila del periodo settembre/novembre“.