Nella sanità non è vero che le regioni del Nord sono più virtuose di quelle del Sud, ”è il contrario”. Lo afferma il governatore della Campania Stefano Caldoro, intervistato dalla Stampa. ”Prima di tutto – spiega -, fino a cinque anni fa è vero che i debiti li pagava lo Stato con il fondo di riequilibrio statale: ma dal 2009 non è più così, chi ha un debito se lo paga. Noi, in Campania, abbiamo azzerato il deficit con le nostre forze”. Inoltre ”il Nord si prende le risorse dei malati del Sud”. ”In Campania la spesa sanitaria pro capite è di circa 70 euro in meno della media nazionale – aggiunge -; più in generale al Sud è di circa 35 euro in meno”. Il calcolo della ripartizione tra le varie regioni dei 100 miliardi circa di Fondo sanitario nazionale ”non viene fatto sui singoli cittadini, ma attraverso un criterio anacronistico già superato in Europa che è quello della popolazione pesata per età. Si privilegiano cioè i cittadini più anziani”. ”Se la salute è un diritto costituzionale a livello nazionale, invece, tutti dovremmo partire dal principio che un campano è uguale a un veneto o un lombardo: parti da lì e poi puoi equilibrare con fattori come l’età, l’epidemiologia, l’aspettativa di vita”. Per Caldoro ”dal punto di vista strettamente economico è più virtuoso chi garantisce i livelli essenziali di assistenza con meno soldi a disposizione”. Quanto al numero dei dipendenti, ”secondo i dati del Ministero, ne abbiamo circa il 10% in meno del Nord. Anche su questo siamo più virtuosi”.