NAPOLI. “Sono pronto a dichiarare guerra per la buona sanità in Campania e ad occupare fisicamente la struttura commissariale, se necessario, insieme con tutti i laboratoristi”. Lo ha annunciato questa mattina, in conferenza stampa, nella sede di Confindustria Campania a Napoli, il senatore di ALA (Alleanza LiberaLpopolare Autonomie) Vincenzo D’Anna, presidente di Federlab Italia, l’associazione di categoria maggiormente rappresentativa, a livello nazionale, dei laboratori di analisi cliniche dei centri poliambulatori privati accreditati con il Servizio Sanitario. “Per fortuna – ha spiegato D’Anna – i vertici di Palazzo Santa Lucia sono cambiati, peccato però che il governo centrale continui a considerarci, a torto, una regione ‘canaglia’. La verità è che la Campania riceve briciole rispetto a regioni considerate ‘virtuose’ come il Piemonte o l’Emilia Romagna. Eppure, secondo i dati ministeriali della tessera sanitaria, i campani utilizzano appena 9,8 prestazioni pro capite all’anno a fronte di una media nazionale di 12,9 prestazioni. Come se non bastasse, la spesa statale impegnata per un cittadino della nostra regione è di soli 148 euro a fronte dei 215 euro impegnati, ad esempio, in Lombardia”. Insomma, ha rincarato la dose il senatore di ALA: “Si continuano a fare parti uguali fra diseguali, con i commissari che cercano di imporre ulteriori tagli all’assistenza sanitaria con l’applicazione di un modello statalista, viziato da pregiudizi ideologici che, se da un lato priva il cittadino del principio della libera scelta del presidio sanitario presso il quale curarsi, dall’altro colpisce proprio i privati”. Come se non bastasse, ha aggiunto D’Anna: “Il budget assegnato per il 2016 resta largamente insufficiente esattamente come un anno fa. Il che comporterà, inevitabilmente, la sospensione anticipata della erogazione delle prestazioni specialistiche”. Il presidente di Federlab ha poi annunciato che “con un gruppo di parlamentari campani abbiamo approntato una mozione per chiedere la fine del commissariamento della sanità in Campania”. “Da parte mia – ha concluso – di fronte a una posizione, quella assunta dai commissari governativi, che mortifica gli elementari diritti dei campani a veder soddisfatto il loro diritto alla salute, sono pronto a ricorrere alla magistratura contabile ed a quella penale per la lesione dei diritti e degli interessi diffusi di un’intera categoria”.

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