Cgil e Uil in piazza a Napoli venerdì 12 dicembre per lo sciopero generale di otto ore proclamato dalle due confederazioni contro le scelte di politica economica del governo. A Napoli si terrà una manifestazione regionale, con un corteo che partirà alle ore 9,30 da piazza Mancini per approdare in piazza Matteotti, dove sono previsti i comizi di Anna Rea, segretaria generale della Uil Campania e Gianna Fracassi, segretaria nazionale della Cgil. I lavoratori di tutte le provincie della regione raggiungeranno il capoluogo a bordo dei pullman organizzati dalle strutture territoriali e dalle categorie. L’astensione sarà di otto ore e interesserà tutti i settori. “La legge di stabilità – ha ricordato il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella – comporta per la nostra regione un taglio di 400 milioni di euro in settori, come il trasporto pubblico e la sanità, che già sono in una condizione di disagio”. “Il governo – secondo Tavella – si accanisce contro il Sud, che viene usato solo come contesto di veloci passerelle mediatiche. Quando il Meridione aveva bisogno di più Stato, lo Stato è ritirato e questo ha penalizzato il welfare, la scuola, i trasporti, il presidio del territorio. Scioperiamo per rovesciare questa impostazione, per rivendicare una nuova politica per il Mezzogiorno, un intervento pubblico che punti alla qualità della spesa e dell’occupazione. Vogliamo invertire questa tendenza per agganciare la ripresa e lo sviluppo e ripartire con una fase di crescita del nostro territorio”. “Chi è forte e crede nelle proprie idee non ha paura del confronto per questo ci chiediamo perché il governo Renzi non vuole ascoltare le proposte di chi rappresenta e conosce il mondo del lavoro”, ha affermato Anna Rea, segretario generale della Uil Campania. “I cittadini, i lavoratori – ha aggiunto – sono stanchi della politica degli annunci, questo Paese ha bisogno di fatti concreti. Per la Campania, per il Sud non ci sono investimenti, la legge di stabilità non prevede un euro per le imprese che investono, così come per le nostre eccellenze, mentre si negano i diritti fondamentali, come il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, e gli ammortizzatori sociali ai lavoratori. Si assiste inermi alla desertificazione produttiva del Mezzogiorno, continua Rea, l’età pensionabile è diventata insostenibile ed i tagli agli enti locali mettono in ginocchio servizi essenziali. E’ questo il Paese che ha in mente il nuovo governo?”. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Federico Libertino e Fulvio Bartolo, rispettivamente segretari di Cgil e Uil Napoli. “Bisogna cambiare la politica economica del governo – ha detto Libertino – per rimettere al centro il lavoro ed il Mezzogiorno”. “Saremo in piazza, aggiunge Bartolo, per il lavoro, ma anche affinché i cittadini non debbano più subire l’aumento ingiustificato della tasse”.

 

 

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