NAPOLI – “Ho letto nel dettaglio le tabelle del decreto ministeriale che definisce i tagli di 500 milioni che il Governo ha operato nei confronti delle Province. Appaiono in tutta la loro gravità colpevoli assurdità nella ripartizione tra i vari enti provinciali. Basti leggere che quella di Napoli è la provincia più penalizzata con decurtazioni per oltre 45 milioni e 700mila euro, seguita da Roma con circa 28 milioni di euro e Milano con poco più di 19 milioni. Siamo stati saccheggiati”.

E’ quanto sottolinea, in una nota, il presidente facente funzioni della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo. “E’ l’immagine di un’Italia capovolta, che penalizza pesantemente e colpevolmente ancora una volta il Sud. Non possiamo rimanere inerti di fronte a questo scempio che mette in pericolo non solo l’amministrazione provinciale ma anche importanti servizi, nell’ambito scolastico, stradale ed ambientale per i cittadini – spiega – Una scelta incomprensibile che combatteremo con tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione”. Sull’argomento è intervenuto anche l’assessore al bilancio della Provincia di Napoli, Francesco Serao, precisando: “E’ una vergogna punire così una provincia virtuosa, senza debiti e con avanzo di bilancio, dopo che in tutte le sedi si è riconosciuta l’anomalia del calcolo sui consumi intermedi, gonfiati da due leggi dello Stato, sui rifiuti e sugli ex detenuti, che nei fatti ci penalizzano non essendo presenti nelle altre Province”. “Va bene la spending review – sottolinea Serao – ma se questa viene applicata con criteri corretti ed omogenei. Incidere sui conti con tale superficialità e gravità, a due mesi dalla chiusura dell’anno, e costringerci a sforare il patto di stabilità, è profondamente scorretto ed ingiusto nei confronti nei confronti dei napoletani e nello specifico delle 2000 famiglie che gravitano sul nostro bilancio”. “Ritengo che non possiamo subire passivamente e la nostra azione non può fermarsi a una sterile protesta. Stiamo preparando il ricorso alla giustizia amministrativa e, successivamente, se del caso, al Capo dello Stato attraverso un ricorso straordinario. Inoltre – ha concluso Serao – verificheremo insieme alle altre province campane, anche loro pesantemente colpite dal provvedimento, l’opportunità di rimanere legati ad un’associazione, quale l’Upi, che nella vicenda ha avuto un comportamento ambiguo e discutibile”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui