Più sicurezza e igiene per il pane in Campania. Il Consiglio regionale ha approvato la legge sul pane, frutto dei testi presentati da Antonio Marciano del Pd e di Luciano Schifone di Ncd, che disciplina la tracciabilità del pane.

In questo modo il Consiglio regionale si dota di un testo in linea con le norme nazionali e comunitarie, puntando sulla legalità, sulla igienicità e sicurezza e sulla tracciabilità dell’intera filiera di produzione del pane. La legge prevede forme di valorizzazione e di tutela di tutte le produzioni di pane, da quello fresco a quello imbustato, secondo la legge regionale 2 del 2005, dal prodotto tipico a quello tradizionale. L’obiettivo è valorizzare la tipicità e il valore anche culturale del prodotto nonché la dieta mediterranea e di contrastare l’abusivismo dietro al quale si nasconde la camorra. E’ previsto, inoltre, un Tavolo regionale per la panificazione con il coinvolgimento di istituzioni e delle associazioni di categoria, nonché i contratti di filiera e di promozione. Inoltre, vengono adeguate le norme regionali in materia di esercizi di vicinato e medie strutture di vendita al dettato delle norme nazionali.

Il pane in Campania sarà davvero pulito, sia per l’obbligo di imbustamento e tracciabilità che garantiranno fragranza, salubrità e provenienza del prodotto, sia perché finalmente sottratto alle mani della criminalità”. Lo ha detto Antonio Marciano, vicecapogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale della Campania e proponente della legge sulla panificazione. ”La legge, che ha avuto il parere positivo di tutte le associazioni di categoria e sindacali ascoltate in audizione – ha affermato – doterà la Campania di uno strumento indispensabile per garantire ai consumatori prodotti sicuri e al contempo di qualità, grazie alla tracciabilità dell’intera filiera della lavorazione e della produzione e di tutte le materie prime utilizzate per arrivare al pane, alimento principe delle tavole campane e prodotto tipico della nostra tradizione”. ”E, soprattutto, consentirà di combattere ogni forma di illegalità e di abusivismo, che hanno un grosso peso anche economico – ha concluso – l’indotto del settore panificazione è di 1 miliardo di euro in tutta la regione, mentre quello illegale ha un giro d’affari di 500 milioni l’anno”.

 

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